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Gli USA sanzionano 4 giudici della CPI

Keystone-SDA

L'amministrazione Trump ha imposto sanzioni a quattro giudici della Corte penale internazionale (CPI), una ritorsione senza precedenti.

(Keystone-ATS) Washington ha messo nella blacklist l’ugandese Solomy Balungi Bossa, la peruviana Luz del Carmen Ibánez Carranza, la slovena Beti Hohler e Reine Adelaide Sophie Alapini Gansou del Benin.

“In qualità di giudici della CPI, questi quattro individui hanno attivamente partecipato alle azioni illegittime e infondate della Corte penale internazionale contro l’America o il nostro stretto alleato, Israele. La CPI è politicizzata e rivendica falsamente la piena discrezionalità di indagare, incriminare e perseguire cittadini degli Stati Uniti e dei nostri alleati”, ha dichiarato il segretario di Stato Marco Rubio annunciando le sanzioni.

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha ringraziato il presidente Donald Trump: “Grazie al Presidente Trump e al Segretario di Stato Rubio per aver imposto sanzioni contro i giudici politicizzati della CPI. Avete giustamente difeso il diritto di Israele, degli Stati Uniti e di tutte le democrazie a difendersi dal terrorismo selvaggio”, ha scritto il leader israeliano su X.

La CPI deplora invece le misure: esse “rappresentano un chiaro tentativo di minare l’indipendenza di un’istituzione giudiziaria internazionale che opera su mandato di 125 Stati parte di tutto il mondo”, si legge in una nota della Corte, la quale sottolinea come “prendere di mira chi si batte per accertare le responsabilità” nei crimini più gravi “non giovi in alcun modo ai civili intrappolati nei conflitti” e, al contrario, “non faccia altro che incoraggiare coloro che credono di poter agire impunemente”.

La CPI ribadisce il “pieno sostegno al suo personale” e assicura che continuerà a “lavorare senza remore nel rigoroso rispetto dello Statuto di Roma e dei principi di equità e giusto processo, al fine di rendere giustizia alle vittime di crimini di guerra, crimini contro l’umanità, genocidio e crimine di aggressione”.

“Le sanzioni non colpiscono solo i funzionari designati, ma anche tutti coloro che sostengono la Corte”, scrive ancora la CPI, evidenziando che si tratta di un attacco contro “le vittime innocenti, lo Stato di diritto, la pace, la sicurezza e la prevenzione dei crimini più gravi che sconvolgono la coscienza dell’umanità”.

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