Glencore chiude 2024 in perdita, ma ha fiducia nel futuro

Il 2024 si è chiuso in perdita per Glencore: il gigante delle materie prime con sede nel canton Zugo ha chiuso il conto economico con un rosso di 1,6 miliardi di dollari (1,4 miliardi di franchi), a fronte dell'utile di 4,3 miliardi dell'esercizio precedente.
(Keystone-ATS) Il risultato rettificato a livello Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) è sceso del 16% a 14,4 miliardi di dollari, principalmente a causa del calo dei prezzi medi del carbone usato per produrre energia, spiega l’impresa in un comunicato odierno. In crescita risulta per contro il fatturato, progredito del 6% 230,9 miliardi.
“Operativamente, il 2024 è stato un anno forte per Glencore”, commenta il Ceo Gary Nagle, citato nella nota. “I nostri attivi industriali hanno registrato numeri di produzione all’interno delle previsioni”, aggiunge il dirigente sudafricano in forza a Glencore dal 2000 e numero uno dal 2021. “La forza del nostro modello di affari diversificato tra le nostre attività industriali e di marketing, che si concentrano sulle materie prime necessarie oggi come domani, si è dimostrata valida in una serie di condizioni di mercato, dandoci una solida base per navigare con successo nel contesto macroeconomico a breve termine ed essere ben posizionati per il futuro”, conclude il 50enne.
Agli azionisti dell’impresa – che dalla terra estrae di tutto, dal petrolio all’oro, passando da carbone, rame, cobalto, zinco, nickel e argento, e in parallelo su questi materiali conduce un’intensa attività di negoziazione sui mercati mondiali – saranno corrisposti 2,2 miliardi, con un dividendo di base di 0,10 dollari e un riacquisto di azioni per 1,0 miliardi.
Quotata alle borse di Londra e Johannesburg, Glencore è una multinazionale con sede a Baar (ZG) e presente in oltre 30 paesi con 150’000 dipendenti, che si occupa di 60 materie prime, per alcune delle quali ha quote di mercato assai significative. I suoi clienti sono consumatori industriali del ramo automobilistico, siderurgico, della produzione di energia, delle batterie e del petrolio. L’impresa fornisce anche servizi, in primo luogo di finanziamento e logistica, a chi utilizza materie prime. Il gruppo ha le sue origini nel Marc Rich Group fondato nel 1974 da Marc Rich, finanziere e imprenditore leggendario e controverso, un uomo d’affari con quattro cittadinanze – belga, israeliana, spagnola e statunitense – morto nel 2013 a Lucerna.