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Gaza: UNRWA, servono 500-600 camion al giorno

Keystone-SDA

"Sappiamo cosa serve, sappiamo cosa manca e siamo molto, molto lontani da questo obiettivo quotidiano. Il fabbisogno è di almeno 500-600 camion da inviare a Gaza, carichi di rifornimenti." Lo ha detto la portavoce dell'UNRWA Juliette Touma.

(Keystone-ATS) “Non solo cibo, ma anche medicine, materiale sanitario, vaccini per bambini, carburante, acqua e altri beni di prima necessità per la sopravvivenza della popolazione”, ha dichiarato in una conferenza stampa a Ginevra.

Intanto, da quando è ripreso l’ingresso dei camion con aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, una settimana fa, ci sono stati 110 episodi di saccheggio e, secondo l’esercito israeliano, non è stato Hamas, ma tre gruppi diversi: civili di Gaza, bande armate e clan organizzati.

Migliaia di residenti della Striscia stanno inoltre ritirando pacchi alimentari nel sito di distribuzione di aiuti umanitari a ovest di Rafah, nella piazza Al-Alam, aperto dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Alcuni cittadini hanno caricato sui social filmati che mostrano i pacchi, che includono prodotti come pasta, olio, farina, riso, cibo in scatola e fagioli. La Ghf ieri sera ha annunciato di aver iniziato a operare nella Striscia di Gaza.

Dopo il primo centro di distribuzione di aiuti umanitari aperto dalla Gaza Foundation a ovest di Rafah, un altro sito ha avviato le consegne nella zona di Morag, tra Khan Yunis e Rafah. Alcuni sfollati, riferiscono dal sito, hanno gridato: “Grazie America”. Il sistema di distribuzione concepito dalla Ghf intende impedire ad Hamas di saccheggiare gli aiuti umanitari. I residenti sono arrivati per la prima volta al centro di assistenza e nei pacchi distribuiti hanno trovato pasta, farina, tahina, riso, salsa di pomodoro, fave, tè, biscotti e altri prodotti alimentari. Il centro, secondo Ghf, dovrebbe operare fino alle 19,00.

Fino alle 14.40, 400 capifamiglia hanno raccolto pacchi destinati a 2’500 persone, mentre migliaia di altri si stanno affollando fuori dal centro di distribuzione.

Nuova milizia palestinese

Negli ultimi giorni diversi utenti di X da Gaza hanno segnalato la nascita di una nuova milizia palestinese legata a un uomo che si fa chiamare Yasser Abu Shabab. Sulle reti sociali è stata pubblicata la sua foto e diversi oppositori di Hamas scrivono post in cui lo paragonano ai terroristi.

“Haaretz” riferisce che Abu Shabab fa parte di una numerosa famiglia beduina di Rafah, è noto come figura potente e ben introdotta nella Striscia, in passato ha scontato pene detentive nelle carceri di Hamas per reati penali. Lo scorso anno, durante un’ondata di saccheggi di aiuti umanitari nel sud di Gaza, Abu Shabab e i suoi uomini sono stati accusati dalla popolazione di essere i responsabili dei furti.

In un’intervista telefonica del novembre 2024 con il Washington Post, Abu Shabab non ha negato completamente le accuse, affermando che il suo gruppo evitava di prendere cibo, tende o provviste destinate ai bambini e che la sua attività era nata dalla disperazione perché “Hamas non aveva lasciato nulla”.

Ora i video che circolano sulle reti sociali mostrano palestinesi armati a Gaza che indossano equipaggiamento militare standard e sulla divisa la scritta “Servizio antiterrorismo” in inglese e in arabo.

Abu Shabab ha postato una sua foto su Facebook mentre impugna un fucile Kalashnikov e dichiara sulla sua pagina che sta lavorando con le agenzie umanitarie internazionali “per garantire la consegna di camion di farina ai campi profughi”.

Fonti palestinesi hanno accusato Abu Shabaab di collaborare con Israele.

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