Gaza: Freedom Flotilla arrivata ad Ashdod

Volevano rompere il blocco israeliano su Gaza, ma sono stati intercettati dalla Marina militare dello Stato ebraico e portati ad Ashdod. La vicenda coinvolge 12 attivisti di vari paesi, tra cui Greta Thunberg, che navigavano a bordo della Freedom Flotilla.
(Keystone-ATS) “Siamo stati rapiti in acque internazionali”, ha denunciato la giovane svedese protagonista delle battaglie contro il cambiamento climatico. “Era uno yacht da selfie con un carico di aiuti esiguo”, ha replicato il governo di Benyamin Netanyahu. E in serata proprio il premier ha sentito al telefono il presidente americano Donald Trump, sullo sfondo della trattativa sulla tregua che non decolla e dei negoziati Washington-Teheran sul nucleare.
La Madleen, barca a vela del movimento internazionale a sostegno dei palestinesi Freedom Flotilla Coalition, era salpata domenica dalla Sicilia con attivisti provenienti da Francia, Germania, Brasile, Turchia, Svezia, Spagna e Paesi Bassi (tra loro anche l’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan).
Dopo un’ultima segnalazione che la dava a circa 55 miglia nautiche dalle acque israeliane, intorno alle 03.00 la Madleen è stata intercettata da un’unità israeliana, ha riferito una fonte militare, affermando che i ripetuti avvertimenti di tornare indietro erano stati ignorati. Inclusa l’ultima richiesta di cambiare rotta, poco prima dell’abbordaggio.
Il ministero degli esteri ha poi ricordato che “la zona marittima di Gaza rimane un’area di conflitto attivo e Hamas ha già sfruttato le rotte marittime per attacchi terroristici, incluso il massacro del 7 ottobre”, quindi “i tentativi non autorizzati di violare il blocco sono pericolosi, illegali e compromettono gli sforzi umanitari in corso”.
Quanto alla Madleen, è stata trainata verso il porto di Ashdod ed è stato spiegato che le persone a bordo sarebbero tornate nei loro paesi d’origine. “Il ‘Selfie Yacht’ ha attraccato al porto di Ashdod poco fa. I passeggeri sono attualmente sottoposti a visite mediche per accertarne la buona salute”, si legge in un tweet del ministero degli esteri israeliano. Quest’ultimo ha postato anche un’immagine di Greta con un sorriso a denti stretti mentre un soldato le offriva un panino, a volere sottolineare l’incolumità dell’equipaggio.
Gli attivisti, aspettandosi un epilogo del genere, avevano fatto dei video pre-registrati che la Freedom Flotilla ha poi pubblicato, in cui chiedevano aiuto ai propri governi. “La barca è stata abbordata illegalmente, il suo equipaggio civile disarmato è stato rapito e il suo carico salvavita, tra cui latte in polvere, cibo e forniture mediche, è stato confiscato”, la denuncia. Con le immagini che mostravano il gruppo con giubbotti di salvataggio arancioni, le mani alzate all’arrivo dei militari, mentre alcuni consegnavano i cellulari.
La Turchia ha denunciato una “flagrante violazione del diritto internazionale”, mentre Emmanuel Macron ha chiesto di “consentire il più presto possibile il rientro in Francia” dei sei connazionali della Madleen. Anche le autorità svedesi si sono messe in contatto con gli israeliani per assistere Greta. Il governo Netanyahu ha tenuto il punto, accusando “Thunberg e gli altri di aver tentato di inscenare una provocazione mediatica al solo scopo di ottenere pubblicità”.
Il ministro della difesa Israel Katz ha persino ordinato all’esercito di mostrare agli attivisti un video senza censure sulle atrocità commesse il 7 ottobre da Hamas, “perché vedano esattamente chi è il gruppo terroristico che sostengono e per conto del quale agiscono”.
Nel frattempo dalla Tunisia è partita una carovana di centinaia di attivisti con auto private, bus e camion di aiuti da portare nella Striscia attraverso Libia e Egitto.