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Gaza: cominciati a Doha i negoziati indiretti tra Israele e Hamas

Keystone-SDA

Sono iniziati nella capitale del Qatar, Doha, i colloqui tra Israele e Hamas mediati da Egitto e Qatar con l'obiettivo di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo riferiscono i media israeliani.

(Keystone-ATS) A Doha è stato riservato un intero edificio per ospitare in sale differenti il team negoziale israeliano e quello di Hamas, mentre i mediatori di Egitto e Qatar faranno la spola per portare i messaggi e proporre alternative.

Il piano proposto prevede un cessate il fuoco di due mesi, il rilascio di 10 ostaggi vivi e 18 morti, un ritiro parziale dell’esercito israeliano (IDF) dalla Striscia. Ma, nel messaggio inviato venerdì ai mediatori Hamas ha chiesto diversi emendamenti che il governo israeliano ha bollato come “inaccettabili”. Tuttavia, la disponibilità al riavvicinamento indica che entrambe le parti condividono il desiderio di realizzare l’accordo.

L’emittente saudita Asharq intanto ha riportato le richieste complete di Hamas: l’ingresso a Gaza di 400-600 camion di aiuti al giorno gestiti da ONU, UNRWA e organizzazioni internazionali da distribuire in centinaia di punti al posto della controversa Gaza Humanitarian Foundation; l’apertura del valico di Rafah in entrambe le direzioni per l’uscita dei cittadini di Gaza e l’ingresso degli aiuti dal lato egiziano.

E, ancora, la partenza di oltre 20’000 malati e feriti dall’enclave verso l’Egitto e altri paesi nonché dettagli sul ritiro dell’IDF in vista dell’uscita completa dalla Striscia, compreso l’asse Filadelfia. Infine, Hamas chiede garanzie che non si torni a combattere “in nessuna forma finché i colloqui continueranno”, sostenendo al contempo negoziati indiretti in modo da portare a un “cessate il fuoco permanente e completo”.

I punti di forte contrasto con Israele riguardano soprattutto la gestione degli aiuti umanitari che secondo Gerusalemme (e Washington) hanno consentito per quasi due decenni a Hamas di lucrarci. Poi, l’uscita di Tsahal, l’esercito, dalla Striscia. Israele intende mantenere le truppe nel corridoio Filadelfia, al confine con l’Egitto, e nelle zone cuscinetto ampliate durante la guerra. Ma, soprattutto vuole il disarmo completo di Hamas, affinché Gaza smetta di rappresentare una minaccia.

Trovare dei punti d’incontro non sarà semplice. Ma entrambe le parti comprendono che questa è l’ultima occasione buona per uscire dal pantano della guerra e riportare a casa gli ultimi 20 rapiti ancora vivi.

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