“Fu suicidio”, archiviata l’inchiesta a Teheran per la morte di una diplomatica svizzera
La città di Teheran in Iran.
Keystone / Peter Klaunzer
L'inchiesta sulla morte di una diplomatica svizzera in Iran nel 2021 è stata archiviata: lo ha confermato all'agenzia Keystone-ATS il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) dopo una notizia in questo senso apparsa oggi sui giornali di Tamedia.
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L’indagine ha fornito un “quadro chiaro” e non è stato possibile dimostrare un “intervento criminale da parte di terzi”, ha indicato l’MPC. Il procedimento è stato quindi chiuso all’inizio di novembre.
Secondo i giornali del gruppo Tamedia, l’MPC privilegia la pista del suicidio. L’inchiesta è stata tuttavia complicata dall’assenza di organi dopo una prima autopsia in Iran, viene sottolineato.
Quando gli esperti dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Berna hanno effettuato una seconda autopsia in Svizzera, mancavano il cervello, il cuore, i reni e parti della colonna vertebrale. Gli esami forensi non sono stati in grado di determinare l’esatta causa della morte, ma non hanno mostrato segni di violenza. Interrogato a tal proposito, l’MPC ha affermato di non poter commentare certi documenti procedurali.
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