FFS: la situazione finanziaria rimane tesa

La situazione finanziaria delle FFS rimane tesa: nel primo semestre i costi di manutenzione e il calo dei ricavi nel traffico merci hanno gravato sull'utile, che si è attestato a 48 milioni di franchi, contro i 51 milioni dell'anno scorso.
(Keystone-ATS) “Nel complesso il risultato è ok, ma non è abbastanza buono”, ha dichiarato il responsabile delle finanze di FFS Franz Steiger oggi in conferenza stampa a Berna. Il CFO ha ricordato in particolare il forte indebitamento del gruppo, che si attesta a 11,4 miliardi.
Positivo il capitolo viaggiatori, con 1,41 milioni di persone che hanno utilizzato giornalmente i treni delle FFS, dato pari ad un aumento del 4,8% su base annua e al numero maggiore di sempre. Allo stesso tempo – sottolineano le Ferrovie – la soddisfazione della clientela è aumentata. Il 94,5% dei treni è arrivato in orario, con un aumento di 0,7 punti percentuali rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso. Anche in questo caso l’azienda parla di record.
Nel primo semestre il traffico viaggiatori transfrontaliero ha fatto registrare un aumento, con circa 6 milioni di viaggiatori (+3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Le FFS – viene ricordato – ricevono supporto finanziario dalla Confederazione per progetti selezionati volti a sviluppare ulteriormente il traffico viaggiatori internazionale.
Il CEO delle FFS Vincent Ducrot ha in questo contesto messo l’accento sul nuovo collegamento notturno con la Svezia, che è in corso di pianificazione. Il treno dovrebbe circolare a partire dalla primavera 2026 tra Basilea FFS e Copenaghen/Malmö, con Malmö che costituisce un hub per ulteriori destinazioni in Scandinavia.
Più costi e un occhio alla sicurezza
A destare preoccupazione sono però le aggressioni nelle aree ferroviarie. Proprio in questo contesto le FFS stanno impartendo una formazione specifica. Nel complesso la sicurezza sul lavoro è comunque migliorata. Come detto, ad aver spinto i risultati verso il basso sono stati anche i costi di manutenzione. La crescita della domanda, sottolinea l’azienda, richiede infatti un potenziamento dell’offerta che soddisfi le esigenze della clientela e sia economicamente vantaggioso. Il mantenimento dell’infrastruttura ha priorità assoluta ed è necessario portare avanti opere di ammodernamento e digitalizzazione.
Se positivo è poi il risultato del ramo Immobili, il traffico merci continua a “destare preoccupazione” e solo un riassetto può permettere al settore di sopravvivere. Lo scorso anno FFS Cargo ha registrato un deficit di circa 76 milioni di franchi, quando la Confederazione – in veste di proprietaria delle FFS – chiede di coprire i costi.
Come già reso noto, la riforma del traffico combinato comporta il taglio di 65 posti di lavoro, circa 40 dei quali in Ticino. A questi collaboratori sarà però offerta una soluzione in Ticino, nel rispetto del contratto collettivo di lavoro (CCL).
Se queste misure permetteranno di tornare nelle cifre nere già dall’anno prossimo, non è chiaro. “Dipenderà molto dai mercati, soggetti a fluttuazioni”, ha detto Ducrot. Anche i dazi statunitensi potrebbero avere un impatto sul settore del trasporto merci.