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Felipe VI a summit Siviglia, ‘sfide globali non ammettono rinvii’

Keystone-SDA

Da Siviglia parta "una nuova road map basata su fatti concreti, tangibili e realizzabili per arrivare a tutta la comunità internazionale".

(Keystone-ATS) È l’auspicio lanciato dal re Felipe VI di Spagna nel suo intervento in apertura della IV Conferenza internazionale dell’Onu per i finanziamenti allo sviluppo, da oggi al prossimo 3 luglio nel capoluogo dell’Andalusia.

Il monarca, accompagnato dalla regina Letizia – dopo aver offerto ieri una cena di benvenuto a un centinaio di personalità delle 200 delegazioni presenti al vertice – si è detto convinto che dall’assise uscirà “un messaggio rinnovato e vigoroso dell’agenzia di Sviluppo Sostenibile” delle Nazioni Unite. A partire dagli obiettivi fissati nel 2015, che continuano oggi ad essere vigenti, “perché le sfide globali continuano a non ammettere rinvii”. ha detto re Felipe.

“Che la vostra voce sia ascoltata alta e chiara”, ha esortato il capo dello Stato spagnolo, “perché di questi tempi non c’è migliore argomento che la concretezza, per arrivare a tutte la comunità internazionale”, ha sottolineato. E, dopo la critica all'”evidente mancanza di finanziamenti”, a causa dei tagli degli aiuti allo sviluppo decisi da potenze globali come gli Stati Uniti, il re ha insistito sull’importanza della “cooperazione” e del “multilateralismo” a fronte della “nuova geopolitica” che “non può sfociare in un emendamento a tutto il mondo del diritto, della solidarietà della dignità umana”.

“Il finanziamento è il motore dello sviluppo e in questo momento questo motore si sta ingolfando”, ha detto da parte sua il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nell’inaugurare la Conferenza, rilevando che si svolge con “un fortissimo vento contrario”.

Siamo qui a Siviglia per cambiare la rotta”, ha detto Guterres, nel ricordare che gli obiettivi di sviluppo sostenibile a suo tempo fissati per il 2030, per porre fine alla fame e alla povertà estrema e proteggere i Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico, hanno bisogno di investimento per 4 bilioni di dollari annui per potere realizzarsi.

Il segretario generale dell’Onu ha evidenziato tre campi di azione dell’assise in Andalusia: “Far fluire le risorse”, con investimenti in educazione, salute, protezione sociale, lavoro ed energie rinnovabili. “Riparare il sistema mondiale del debito”, che strangola i Paesi in via di sviluppo. E “incrementare” la partecipazione di questi ultimi “nelle istituzioni dell’architettura finanziaria globale”.

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