FED: Powell, impatto economico dei dazi più ampio del previsto

L'impatto economico dei dazi americani sarà probabilmente più ampio del previsto. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. A suo dire "è possibile che i dazi possano avere un impatto persistente sull'inflazione".
(Keystone-ATS) “L’incertezza è alta e i rischi al ribasso sono aumentati”, ha sostenuto il presidente della banca centrale americana durante un evento in Virginia, sottolineando che i rischi di una disoccupazione e di un’inflazione maggiori sono elevati. I progressi verso l’obiettivo di un’inflazione al 2% – ha aggiunto – sono rallentati di recente.
La FED “non stima le probabilità di recessione”: chi fa previsioni all’esterno però “ha aumentato” le chance che si verifichi, ha proseguito Powell, sottolineando che la banca centrale “sta aspettando chiarezza su quale dovrebbe essere la sua strada” per la politica monetaria.
Per Powell è troppo presto per dire quale sarà la strada appropriata, considerato che l’economia è ancora vicina alla massima occupazione e sta crescendo. La FED “non ha bisogno di avere fretta. Ha tempo. Aspetterà e vedrà” prima di decidere eventuali aggiustamenti dei tassi: “non è chiaro al momento quale sarà la politica appropriata”.
In ogni caso la FED è obbligata a mantenere le aspettative di inflazione ben ancorate ed è ben posizionata per attendere e valutare gli aggiustamenti necessari, e per affrontare i rischi e le incertezze.
Powell ha quindi ribadito che l’indipendenza della politica monetaria è essenziale per il lavoro della FED. E ha messo in chiaro che “intendo servire per tutto il mio mandato”, assicurando così che resterà al suo posto fino al maggio del 2026.
Oggi il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Powell di tagliare i tassi e di smetterla di fare politica, un’affermazione che è tornata ad alimentare i dubbi sul futuro del presidente della FED sotto l’attuale inquilino della Casa Bianca.