Fantoche: “Martha” di Marcel Barelli in anteprima a Baden
(Keystone-ATS) Nel concorso svizzero al festival internazionale del film d’animazione Fantoche di Baden (AG) c’è anche il cortometraggio “Martha” del ticinese Marcel Barelli. Racconta la storia dell’ultimo piccione viaggiatore, estintosi all’inizio del ventesimo secolo.
Nel suo lavoro Barelli, da tempo residente a Ginevra, si confronta spesso con le relazioni fra umani e altre specie. Il suo documentario animato “Martha” ripercorre, in bianco e nero, la storia vera dell’ultimo piccione viaggiatore, specie estintasi nel 1914 proprio con la morte di Martha, un esemplare dello zoo di Cincinnati, negli Stati Uniti.
“È una specie emblematica: era l’uccello più diffuso al mondo all’inizio del ventesimo secolo”, spiega Barelli in un’intervista all’agenzia Keystone-ATS. Ce n’erano 4 miliardi, viene spiegato nel film. “Ma è il primo film di questo animale”.
Anteprima a Fantoche
“Martha”, terminato due mesi fa, è stato presentato in anteprima mondiale ieri pomeriggio a Fantoche. Barelli arriverà al festival quest’oggi, dove rimarrà per tre giorni per fare “un’indigestione di film”.
“Vado anche per quello a Fantoche, per me è impossibile lavorare nel cinema senza confrontarmi con gli altri. Serve anche a trovare ispirazione, è importante nutrirsi di quello che fanno gli altri”, afferma. “Quando saranno più grandi porterò anche i miei figli”, aggiunge.
Il film viene presentato come un documentario muto del 1910 che viene ritrovato e restaurato dalla Cinémathèque suisse nel 2022, si legge nelle diapositive introduttive. Il corto è intercalato da cartelli in inglese che spiegano la storia e contiene persino un’intervista animata a Martha.
“Ci si dimentica abbastanza in fretta di quello che c’è stato prima”, dice. “Volevo spingere a riflettere sul fatto che le cose cambiano senza che ce ne si renda conto”, spiega.
Cortometraggi sono la norma
Nel cinema d’animazione i cortometraggi sono la norma e vengono valorizzati e messi in risalto nei festival dedicati a questo settore, indica Barelli. Non è quindi una sorpresa che al Fantoche, sia il concorso internazionale che quello svizzero siano composti unicamente da cortometraggi, dove vengono usate tecniche d’animazione diverse.
“I corti d’animazione sono più riconosciuti che i lunghi. Ci sono anche tecniche che non si possono utilizzare in un lungo”, indica.
Mentre nel cinema i cortometraggi servono da trampolino di lancio per poi fare un lungometraggio, ciò non è il caso nei film d’animazione, spiega. Ci sono registi d’animazione che fanno soltanto cortometraggi.
“Martha” concorre assieme ad altri 17 film, tra cui “Sans Voix” di Samuel Patthey, vincitore del Pardino d’oro per il “Miglior corto svizzero” nel Concorso nazionale al 77esimo Locarno Film Festival.
Primo lungometraggio e quinto libro
Nel cassetto, Barelli ha il suo primo lungometraggio “Mary Anning”, il cui montaggio è terminato ed è attualmente in post-produzione. La pellicola vedrà probabilmente la luce a fine estate 2025, dice, e verrà doppiata anche in italiano. Ambientata nel ‘900, “racconta il dodicesimo anno di vita della prima paleontologa della storia”, ci aveva spiegato in una precedente intervista.
Dato che in parallelo al corto stava lavorando su “Mary Anning”, il ticinese ha potuto contare sull’aiuto del suo team a Nadasdy Film, ad esempio, per fare l’animazione di “Martha”.
In linea con il tema trattato in quest’ultimo, pubblicherà a inizio ottobre, in francese, il suo quinto libro “Bestiaire de la 6e extinction” (EPFL Press, Bestiario della 6a estinzione).
Il festival Fantoche, iniziato martedì, si tiene fino a domenica a Baden. Quest’anno si svolge all’insegna del tema “All We Need Is Love” e ha una sezione dedicata all’animazione austriaca.