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Fallimenti in netto aumento, sia di aziende che di privati

Keystone-SDA

I fallimenti sono in sensibile crescita in Svizzera, sia per i privati che - soprattutto - per le aziende: lo indicano i dati diffusi oggi dalla società di informazioni economiche Creditreform.

(Keystone-ATS) Fra gennaio e agosto hanno dovuto depositare i bilanci per insolvenza – cioè per incapacità a far fronte ai pagamenti – 6907 aziende, vale a dire il 26,5% in più dello stesso periodo del 2024. A queste chiusure vanno poi aggiunte quelle per lacune nell’organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni), salite del 9,3% a 2017. Il numero complessivo dei fallimenti di ditte si attesta così a 8924 (+22,1% su base annua). Nel mese di agosto la progressione delle insolvenze è stata ancora maggiore, pari al 57,0% (a 994).

A influire sui dati è anche una modifica legislativa in vigore da poco: dall’inizio dell’anno anche le istituzioni di diritto pubblico sono tenute a richiedere il pagamento dei crediti arretrati delle aziende attraverso la procedura di fallimento. In questo modo sono state equiparate ai creditori privati. “Questo non deve essere necessariamente considerato negativo”, argomentano gli esperti di Creditreform. “Per troppo tempo le aziende in bancarotta sono rimaste a galla perché non avevano più pagato i loro debiti, ad esempio i contributi sociali, senza ulteriori conseguenze”.

I fallimenti di privati nei primi otto mesi sono stati 6257, con un incremento del 4,0%. Spiccano in particolare le eredità rifiutate, salite del 4,4% a 5547; in lieve amento sono per contro le bancarotte di persone viventi, salite dell’1,0% a 710, quindi molto meno importanti in termini assoluti.

Dove c’è chi muore c’è anche chi nasce, anche a livello aziendale. Nei primi otto mesi dell’anno le nuove iscrizioni al registro di commercio hanno raggiunto quota 36’650, in progressione del 4,1% su base annua. Creditreform ipotizza che per l’insieme del 2025 il numero potrebbe arrivare a 55’000, che sarebbe da primato. In progressione sono peraltro anche gli stralci, che nel periodo gennaio-agosto sono stati 22’802 (+4,3%). La crescita netta di imprese si è così attestata a 13’848, valore che dovrebbe raggiungere 21’700 a fine dicembre, sempre in base alle valutazioni dell’organizzazione nata nel 1888 quale associazione dei creditori e attiva a livello internazionale, con 150 dipendenti in Svizzera e 4350 a livello mondiale.

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