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Eurovision: grandi applausi e sorprese nella seconda semifinale

Keystone-SDA

I paesi che si affronteranno nella finale dell'Eurovision Song Contest (ESC) sabato sera a Basilea sono ormai noti: al termine della seconda semifinale di ieri sera, sono stati esclusi in sei.

(Keystone-ATS) I prescelti dal pubblico sono stati Lituania, Israele, Armenia, Danimarca, Austria, Lussemburgo, Finlandia, Lettonia, Malta e Grecia.

Questi si uniscono a Norvegia, Albania, Svezia, Islanda, Paesi Bassi, Polonia, San Marino, Estonia, Portogallo e Ucraina, che erano stati votati nella prima semifinale di martedì.

Nonostante le polemiche, Israele si è qualificato per la finale, come previsto dai siti di scommesse. Yuval Raphael, una sopravvissuta agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, ha cantato “New Day Will Rise”, un titolo in inglese con alcune parole in francese ed ebraico.

La ventiquattrenne è stata disturbata durante le prove di ieri pomeriggio, mentre ieri sera il pubblico era diviso tra fischi e applausi di fronte alla qualità dell’esibizione di Yuval Raphael. Non ce l’ha invece fatta l’australiano Go-Jo e la sua canzone “Milkshake Man”.

Altra magnifica performance è stata quella della cantante greca Klavdia con la sua ballata “Asteromáta”. Con registro differente il gruppo lituano Katarsis ha dato una notevole interpretazione del suo brano post-punk “Tavo Akys”.

Ulteriore piacevole sorpresa è stata la lussemburghese Laura Thorn, che ha cantato “La poupée monte le son” in francese, un omaggio a Serge Gainsbourg e France Gall e alla loro “Poupée de cire, poupée de son”. L’artista spera di ripetere l’exploit di France Gall all’Eurovision 1965, in questa versione rivisitata con tocco femminista.

Tra i favoriti alla vittoria sabato, JJ, il ventiquattrenne austriaco che si è aggiudicato il biglietto per la finale facendo entusiasmare il pubblico.

La francese Louane, qualificata d’ufficio, figura tra le top 5 degli scommettitori. Ha interpretato “Maman”, un brano che rende omaggio alla madre scomparsa.

Verso la fine dello spettacolo, sono saliti sul palco quattro ex candidati all’ESC, ognuno dei quali ha eseguito la canzone con cui avrebbe dovuto partecipare all’Eurovision di Rotterdam nel 2020, annullato a causa della pandemia di Covid-19.

Per la Svizzera, si tratta del friburghese Gjon’s Tears con “Répondez-moi”, che ha poi partecipato un anno dopo con la canzone “Tout l’univers”. Ieri sera, ha potuto esibirsi sul palco dell’Eurovision con la canzone che aveva originariamente immaginato, al pianoforte a coda e con le maniche in fiamme.

Il commentatore dell’evento per la RTS, Jean-Marc Richard, che partecipa al suo 34esimo e ultimo Eurovision, ha ricevuto la visita di una delle presentatrici, Sandra Studer. Questa ha salutato il losannese, il quale esprimendosi in inglese e francese, ha detto che per lui è un ESC “particolarmente emozionante”, perché ha potuto finalmente accogliere l’Eurovision “a casa” in Svizzera.

Questa seconda semifinale si è svolta all’insegna del motto “Eurovision Fans”. Diversi intermezzi sono stati dedicati ai fedelissimi dell’ESC. Ad esempio, le sequenze video mostravano i fan più accaniti, venuti a Basilea da lontano.

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