Eternit Italia: ridotta in appello condanna per Schmidheiny

È stata ridotta a 9 anni e 6 mesi di carcere la condanna per Stephan Schmidheiny, l'imprenditore svizzero imputato nel processo Eternit bis.
(Keystone-ATS) La sentenza è stata pronunciata dalla Corte di assise di Appello di Torino. In primo grado a Schmidheiny erano stati inflitti 12 anni.
Il procedimento riguardava le morti provocate, secondo la accusa, dall’amianto lavorato negli stabilimenti di Casale Monferrato (Piemonte) della Eternit. La Procura generale chiedeva una condanna per omicidio con dolo eventuale ma i giudici d’Appello, come i colleghi di primo grado, hanno riconosciuto l’imputato responsabile di omicidio colposo.
Nelle fasi iniziali il processo riguardava la morte di 392 persone. In primo grado, nel 2023, Schmidheiny fu condannato per 147 casi e assolto da 46; altri 199 furono dichiarati prescritti. In appello l’imprenditore è stato assolto da ulteriori 29 perché “il fatto non sussiste”. La prescrizione è scattata per altri 29.
Con la sentenza sono stati ridimensionati i risarcimenti alle parti civili, che in primo grado superavano i 100 milioni. Al Comune di Casale Monferrato sono stati assegnati 5 milioni di euro, alla presidenza del Consiglio dei ministri 500 mila.
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