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Esportazioni in netto aumento in febbraio, dopo il calo di gennaio

Keystone-SDA

Dopo il calo di gennaio le esportazioni svizzere sono tornate a crescere in febbraio, in particolare verso gli Stati Uniti.

(Keystone-ATS) Il totale valore dei beni venduti all’estero è salito del 6,6% rispetto al mese prima, quando era sceso del 6,4%. In progressione risultano anche le importazioni, aumentate del 7,0%, a fronte del -6,8% osservato nel primo mese dell’anno.

Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (cioè corrette dell’effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a +4,2% (export) e +3,3% (import), emerge dai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Hanno preso la via dell’estero merci per 24,4 miliardi di franchi, mentre in direzione opposta i movimenti sono ammontati a 20,1 miliardi: il periodo in rassegna si chiude con un’eccedenza di 4,3 miliardi.

Nel confronto con gennaio i principali settori dell’export hanno avuto un andamento non unitario. Il ramo di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) +12,0% (a 14,1 miliardi di franchi), dopo il tonfo (-12,1%) del mese prima; seguono le macchine e l’elettronica (+1,9% a 2,7 miliardi), l’orologeria (-6,2% a 2,0 miliardi) e gli strumenti di precisione (+1,1% a 1,5 miliardi).

A livello geografico il continente più interessante per i prodotti elvetici rimane l’Europa (+6,6% a 14,7 miliardi), con un contributo importante fornito da Germania (+2,6% a 3,8 miliardi), Slovenia (+83,6% a 2,0 miliardi), Italia (-13,4% a 203 miliardi) e Francia (-3,3% a 1,2 miliardi). In forte crescita è il Nord America (+9,1% a 4,9 miliardi): gli Stati Uniti (+8,8% a 4,6 miliardi) mantengono il primato di maggiore importatore di merci dalla Confederazione, una posizione in passato spesso disputata con la Germania. Fa un piccolo passo indietro l’Asia (-0,5% a 4,6 miliardi), ma nel continente la Cina è in contro tendenza (+36,3% a 1,4 miliardi).

Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante rimane quello chimico-farmaceutico (+19,5% a 7,4 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+2,0% a 2,7 miliardi), veicoli (-3,0% a 1,5 miliardi), metalli (-3,9% a 1,3 miliardi) e alimentari (-0,3% a 1,2 miliardi). Riguardo alle regioni, sono in progressione sia l’Europa (+7,8% a 14,9 miliardi) che l’Asia (+4,2% a 3,4 miliardi), mentre segna una contrazione il Nord America (-5,3% a 1,3 miliardi).

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