Esplode una petroliera, ‘è la flotta ombra russa’

Un nuovo misterioso incidente, il quinto nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno, ha coinvolto una petroliera che aveva fatto scalo nei porti russi.
(Keystone-ATS) Un’esplosione a bordo del cargo La Vilamoura, carico di un milione di barili di greggio, al largo delle coste libiche, ha provocato l’allagamento della sala macchine.
L’intelligence ucraina non ha dubbi: la nave fa parte della cosiddetta flotta ombra russa, che trasporta l’oro nero di Mosca per aggirare la sanzioni occidentali.
L’incidente alla Vilamoura, battente bandiera delle Isole Marshall, sarebbe avvenuto il 27 giugno a circa 150 chilometri a nord-est della costa libica. Non ci sono state conseguenze per l’equipaggio e l’esplosione non ha provocato alcun inquinamento ambientale, ha fatto sapere la compagnia proprietaria.
Scali nei porti petroliferi russi
Da aprile di quest’anno, La Vilamoura aveva ha fatto scalo nei porti petroliferi russi, tra cui Ust’-Luga e Novorossijsk, per caricare greggio kazako, secondo quanto ha riportato Bloomberg. Vanguard Tech, una società di consulenza sui rischi marittimi, ha ricordato che dall’inizio dell’anno altre quattro navi che avevano precedentemente fatto scalo nei porti russi erano state vittime di esplosioni.
L’incidente al largo della Libia, secondo la Direzione Generale dell’Intelligence ucraina (Hur), ha coinvolto un’imbarcazione della flotta ombra di Mosca, che ha trasportato a più riprese prodotti petroliferi dagli scali russi. Gli 007 ucraini ricordano che tra il 2023 e il 2024 Mosca ha creato una flotta segreta per esportare petrolio greggio, gas naturale liquefatto e altri prodotti energetici, per garantire l’export nazionale nonostante le sanzioni. Si tratta di cargo che cambiano frequentemente bandiera, disattivando i sistemi di tracciamento e navigando con assicurazioni inadeguate. Tattiche che consentono il commercio illecito di petrolio russo e di altri beni soggetti a restrizioni.
Flotta ombra con mille navi
Kiev stima che questa flotta ombra sia composta da quasi mille navi, per una capacità di circa 100 milioni di tonnellate, ma si tratterebbe soprattutto di mezzi vecchi e in cattive condizioni. E se nei resoconti ucraini non si fa alcuna allusione ad un possibile atto di sabotaggio condotto nell’ambito della guerra con la Russia, si ricorda che gli armatori, in seguito a tutti questi incidenti sospetti, hanno iniziato a impiegare sommozzatori e droni sottomarini per ispezionare gli scafi alla ricerca di mine o dispositivi di sabotaggio.
L’Ue, nell’ultimo pacchetto di sanzioni adottato, si è concentrata proprio sulla flotta ombra russa, raddoppiando a 432 il numero di navi incluse nell’elenco di quelle soggette a divieto di accesso ai porti e di fornitura di un’ampia gamma di servizi. E nel 18esimo pacchetto in via di definizione è previsto che altre 77 usate per l’export del greggio russo entrino nella blacklist. Una stretta analoga è stata adottata dall’Australia e dal Regno Unito. Per prosciugare questa fonte di finanziamento per l’invasione dell’Ucraina.