Emergenza incendi, la Bolivia sotto una fitta coltre di fumo
(Keystone-ATS) Gli incendi boschivi che da giorni colpiscono la regione del Chaco, dell’Amazzonia e del Pantanal boliviano – al confine con il Brasile – hanno lasciato l’intero Paese sotto una fitta coltre di fuliggine.
Dopo le rilevazioni del portale IQAir secondo cui tutti i capoluoghi presentano condizioni atmosferiche “nocive” o “molto dannose” per la salute, il ministero della Sanità ha emesso un allarme per l’elevato livello di contaminazione atmosferica e quello dell’Educazione ha disposto la chiusura delle scuole e la didattica a distanza almeno fino a venerdì a La Paz, Cochabamba, Chuquisaca, Pando, Beni e Santa Cruz.
A causa della scarsa visibilità l’agenzia di Navigazione aerea boliviana (Naabol) ha disposto la chiusura degli aeroporti commerciali di La Paz, Cochabamba, Santa Cruz e Pando. In tutto 20 dei 39 aeroporti gestiti da Naabol sono chiusi.
Il governo boliviano – che ha schierato già 3000 vigili del fuoco – ha dichiarato l’emergenza nazionale lo scorso sabato per facilitare ulteriori azioni di contrasto agli incendi e favorire la cooperazione internazionale. Il Brasile manderà in aiuto 62 vigili del fuoco, mentre il governo – riferisce La Razon – ha annunciato l’affitto di aerei cisterna per combattere i roghi.
Secondo un rapporto del comando congiunto dei vigili del fuoco ripreso da Agencia Boliviana de Información, nel Paese si combattono dieci incendi “complessi” che “formano linee di fuoco di circa 20-30 chilometri”. In totale i roghi sono 78 in 27 municipi di tre dipartimenti. Secondo i dati ufficiali, finora sono andati bruciati nel 2024 oltre quattro milioni di ettari di vegetazione.