Due svizzeri su tre pronti a cambiare impiego, salario determinante
Il 65% dei lavoratori in Svizzera accarezza l'idea di cambiare impiego nel 2025 e per il 57% un ruolo determinante in tal senso viene giocato dal salario, che si spera di migliorare.
(Keystone-ATS) È quanto emerge da un sondaggio realizzato su mandato della multinazionale del reclutamento del personale Robert Walters.
Altro fattore importante che spinge i dipendenti a mollare gli ormeggi, citato dal 43% del campione, sono le carenze a livello dei dirigenti. “Le scarse pratiche di leadership possono avere un impatto negativo sull’esperienza lavorativa”, afferma Christian Atkinson, direttore per la Svizzera di Robert Walters, citato in un comunicato. “I professionisti cercano un ambiente in cui si sentano ascoltati e in cui il loro sviluppo sia incoraggiato”.
Il 73% degli interpellati si aspetta di ricevere un aumento di stipendio presso il proprio attuale datore di lavoro nel 2025 e quasi la metà (46%) dichiara che, se questo non sarà il caso, cercherà una nuova sistemazione. “Questi dati dimostrano quanto le aspettative salariali siano fortemente legate alla fedeltà all’impresa, soprattutto in un mercato in cui i datori di lavoro stanno lottando duramente per i talenti”, osserva a tal proposito Atkinson.
Sebbene molti siano aperti a un cambiamento, ci sono anche forti ragioni per rimanere fedeli alla propria impresa. Per il 18% degli intervistati, le opzioni di flessibilità – come il telelavoro e l’orario flessibile – sono ancora una ragione fondamentale per non cambiare impiego. “La flessibilità offre un equilibrio tra lavoro e vita privata che i professionisti apprezzano molto”, conclude l’esperto.