Documentario biografico apre questa sera le Giornate di Soletta

Iniziano questa sera le 60esime Giornate di Soletta. Ad aprire il festival del cinema svizzero sarà il documentario "Die Hinterlassenschaft des Bruno Stefanini", che stila il ritratto del figlio di immigrati di origine italiana diventato imprenditore miliardario.
(Keystone-ATS) Il film narra con molto umorismo degli oggetti curiosi collezionati da Stefanini.
La pellicola è solo una dei numerosi documentari che costellano il programma delle 60esime Giornate di Soletta, in cui a farla da padrone sono i temi di eredità e successione. Il riflettore è puntato anche su film biografici nella sezione “Focus”.
Mentre il film d’apertura gioca anche con l’umorismo, seguiranno molte altre pellicole che trattano di temi più pesanti provenienti da tutto il mondo, quali l’eredità delle guerre e le malattie psichiche.
Identità svizzera
La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, ministra della cultura, ha tenuto un discorso alla cerimonia di apertura sottolineando la funzione indispensabile della cultura, “più importante che mai in questi tempi d’incertezza e di ricerca d’identità”.
In occasione del 60esimo anniversario ha evidenziato in particolare il ruolo delle Giornate, quale vetrina del cinema elvetico, che fin dall’inizio osservano, esaminano e mettono in discussione la Svizzera e la sua identità, “o meglio le identità che la mettono in movimento, la disgregano, alla ricerca dell’equilibrio”.
Il direttore artistico delle Giornate Niccolò Castelli ha, dal canto suo, invitato il pubblico ad interrogarsi sulla propria eredità, uno dei temi chiave del festival. “I film che mostrano un mondo strutturato diversamente dal nostro ci a aiutano a capirlo meglio”, ha detto davanti ai 900 invitati presenti alla Reithalle di Soletta.
Retrospettiva sull’Arco giurassiano
Per la prima volta le Giornate di Soletta dedicano la retrospettiva ad una regione, l’Arco giurassiano, e non ad una persona come di consueto.
Nell’ambito di questo omaggio, vengono presentate più di 30 pellicole realizzate in oltre 100 anni, tutte girate nella regione in questione. Alla retrospettiva cinematografica, fa eco al Kunstmuseum della città, l’esposizione “Jurabilder. Imaginaires du Jura”, frutto di una collaborazione fra museo e Giornate.
La mostra è multidisciplinare – presenta non solo pittura e cinema ma anche fotografia – e copre un ampio spettro dal XVIII secolo ai giorni nostri, tra approcci scientifici ed emotivi, tra realismo e simbolismo, tra idillio e realtà.
Prix de Soleure
In questa edizione sono in sei, quattro documentari e due pellicole di finzione, a contendersi il premio principale Prix de Soleure, dotato di 60’000 franchi, la più alta ricompensa del cinema svizzero.
Fra questi c’è anche una produzione della Svizzera italiana: “Il ragazzo della Drina” del regista di origine bosniaca Zijad Ibrahimovic, da diverso tempo residente in Ticino.
Mentre per il premio “Visioni”, destinato a prime o seconde opere, è in lizza anche “Osteria all’undici” del regista ticinese Filippo Demarchi. L’assegnazione di questo riconoscimento si terrà sabato nel corso della “Notte delle Visioni”.
Non da ultimo c’è il Prix du public, per il quale ad eleggere il film vincitore saranno gli ospiti in sala. Anche qui c’è una produzione italofona: “Quir” di Nicola Bellucci.
Fra i premi già annunciati vi è quello d’onore che va alla direttrice di casting zurighese Corinna Glaus, che le verrà attribuito domani al cinema Landhaus. Le Giornate si chiuderanno mercoledì prossimo con l’attribuzione, fra gli altri, del Prix de Soleure e del Prix du Public.