Delegazione USA a Taiwan, “armi finalmente in arrivo”
(Keystone-ATS) Michael McCaul, deputato americano a capo dell’influente commissione per gli Affari esteri della Camera in visita a Taipei, ha espresso il sostegno degli Stati Uniti al presidente taiwanese William Lai.
A fronte “dell’aggressione della Cina”, McCaul – alla guida di una delegazione bipartisan arrivata domenica a Taipei – ha assicurato che le armi ordinate sono “finalmente in arrivo”, dichiarando che le manovre militari di guerra “intimidatorie” della scorsa settimana di Pechino hanno sottolineato la necessità di potenziare le capacità di deterrenza di Taiwan. McCaul, nell’incontro di questa mattina con Lai ha dichiarato che lui e i suoi colleghi supportano “con forza questa bellissima isola”.
In occasione della prima visita a sorpresa del Congresso Statunitense a Taipei dalla cerimonia di giuramento del 20 maggio del nuovo presidente, il politico texano, che ha regalato a Lai un cappello da cowboy, ha avuto colloqui “che fanno riflettere”, secondo i media locali.
“Stiamo facendo progressi con questi sistemi d’arma. Mi piacerebbe vederli qui il più velocemente possibile, ma sono imminenti”, ha aggiunto McCaul, per il quale Taiwan deve avere mezzi militari sufficienti per dimostrare al presidente cinese Xi Jinping che i rischi superano i benefici in merito all’invasione dell’isola. Tuttavia, Taipei negli ultimi due anni si è lamentata dei ritardi nelle consegne di armi statunitensi, come i missili antiaerei Stinger, poiché i produttori stanno dando la priorità all’Ucraina per sostenere la sua difesa contro la Russia.
“Il presidente Lai e io, come sempre, abbiamo avuto una conversazione molto seria e allo stesso tempo molto diretta sulla minaccia che quest’isola deve affrontare da parte del suo vicino, ed è reale”, ha proseguito l’esponente repubblicano. “Senza deterrenza, Xi ha ambizioni audaci e aggressive”.
L’anno scorso la Cina ha imposto sanzioni a carico di McCaul dopo la sua visita a Taiwan e l’incontro avuto con l’allora presidente Tsai Ing-wen. Pechino rivendica l’isola come parte “inalienabile” del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.
Proteste dalla Cina
La Cina ha presentato “severe rimostranze” e “adotterà le misure necessarie” per difendere la sua sovranità e integrità territoriale dopo “la visita nella regione di Taiwan e le dichiarazioni di Michael McCaul”,
“Tutto ciò viola il principio della ‘Unica Cina’ e i tre comunicati congiunti sino-americani, mina gli impegni politici del governo USA di mantenere solo relazioni non ufficiali con l’isola e invia il segnale sbagliato alle forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan”, ha detto la portavoce del ministero degli esteri Mao Ning nel briefing quotidiano.
“Esiste una sola Cina al mondo e Taiwan ne fa parte”, ha proseguito la portavoce . “La Cina si oppone fermamente ai legami militari tra gli Stati Uniti e l’isola di Taiwan, si oppone al riarmo di Taiwan e sollecita i parlamentari americani interessati a smettere di giocare la carta di Taiwan”.
L’invito agli Usa, inoltre, è di “non interferire negli affari interni della Cina, non sostenere e aiutare le forze separatiste indipendentiste di Taiwan e di smettere di indebolire le relazioni” tra Pechino e Washington con conseguenti ripercussioni “alla pace e alla stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan”.