Danimarca: avvistati droni sopra cinque scali da ieri sera

L'aeroporto danese di Aalborg, il secondo più importante del paese, è stato chiuso ieri sera a causa del rilevamento di droni nel suo spazio aereo. Lo ha riferito la polizia, citata da Sky News. Droni sono stati avvistati anche in altri quattro scali.
(Keystone-ATS) A seguito dell’incidente, i voli in arrivo e in partenza dall’aeroporto di Aalborg sono stati bloccati, riferisce l’emittente. In un post su X, la polizia del Nordjyllands ha dichiarato che “sono stati osservati dei droni nei pressi dell’aeroporto di Aalborg e lo spazio aereo è stato chiuso”.
La situazione è simile a quella vista a Copenaghen lunedì, ha affermato il capo della polizia nazionale Thorkild Fogde in conferenza stampa, citato dal portale Politiken. “È un modello simile a quello che abbiamo visto a Copenaghen. I droni sono molto visibili e in alcune situazioni volano con le luci accese”, ha affermato, riferendo inoltre che Aalborg è anche una base aerea militare e, pertanto, anche le aree della difesa sono interessate dall’attività degli UAV.
Altri droni sono stati segnalati attorno alle 22.00 di ieri negli scali di Esbjerg, Sønderborg e Skrydstrup, mentre alle 04:21 la polizia danese ha ricevuto segnalazioni dell’avvistamento di droni nei pressi dell’aeroporto di Billund; lo spazio aereo è stato chiuso per un’ora. “Non è stato possibile abbattere i droni né individuare gli operatori”, ha detto stamani la polizia. Il traffico aereo ora è regolare.
Il ministro della difesa Troels Lund Poulsen ha affermato stamattina in una conferenza stampa, che dietro l’incidente c’è un attore professionista. Si tratta, ha detto, di un attacco “sistematico” e lo descrive come “ibrido”. Secondo Poulsen i droni “non provengono da molto lontano”, e l’episodio è diverso dagli incidenti precedenti.
Le forze armate danesi, ha aggiunto, secondo quanto riporta la BBC, hanno la capacità di abbattere i droni, ma al momento non esiste una minaccia militare diretta contro la Danimarca. Il ministro della difesa ha dichiarato che non ci sono prove che la Russia sia dietro l’incursione.
Da parte sua il ministro della giustizia Peter Hummelgaard ha spiegato che “possiamo constatare che sabotaggi, attacchi informatici e altre forme di attacchi ibridi sono una parte sempre più presente nella nostra realtà europea”. Il ministro ha sottolineato che il governo danese sta facendo il possibile per contrastare questi episodi, in stretta collaborazione con partner internazionali.
La difesa danese ha deciso di non abbattere i droni ieri notte anche per via della mancanza di strumentazione specifica in grado di colpire obbiettivi così piccoli. Da qui l’esigenza d’investire in nuove tecnologie per l’identificazione e la possibile neutralizzazione di droni: “la tecnologia si sviluppa in continuazione”, ha rimarcato Poulsen.
“Le lezioni che abbiamo imparato dall’Ucraina è che quel che possiamo trovare oggi potrebbe essere diverso da quello che riscontriamo tra tre settimane – ha spiegato -. Quindi dobbiamo adattarci continuamente a gli sviluppi in collaborazione coi nostri amici in Ucraina che hanno molta esperienza sul fronte della difesa dai droni.”