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Da Google i satelliti virtuali per osservare la Terra

Keystone-SDA

Rivedere qualsiasi punto del pianeta, e in qualsiasi momento: diventa possibile con AlphaEarth, il nuovo modello di intelligenza artificiale sviluppato dall'azienda Google DeepMind che permette di studiare la Terra come da un satellite virtuale.

(Keystone-ATS) Guidato da Christopher Brown, il progetto è descritto nello studio online su arXiv, la piattaforma che accoglie articoli in attesa della revisione da parte della comunità scientifica.

AlphaEarth fornisce una mappa del mondo “di qualsiasi luogo e in qualsiasi momento”, ha detto Brown in una conferenza stampa per descrivere l’importanza di questo strumento, che mette insieme miliardi di dati raccolti tra il 2017 e il 2024 da decine di satelliti differenti e che spaziano dal visibile e all’infrarosso fino ai radar. Il tutto in un unico strumento ideato per semplificare l’uso dei dati satellitari da parte di ricercatori, aziende e istituzioni.

Un ruolo chiave è ovviamente affidato all’intelligenza artificiale e, in grado di elaborare mappe con una risoluzione di 10 metri per 10 metri ma, rilevano gli autori, del progetto, consumando molta meno energia e occupando 16 volte meno spazio di archiviazione.

“Normalmente impieghiamo decine o centinaia di giorni” a elaborare i dati satellitari prima ancora di poter iniziare a realizzare prodotti, per esempio mappe che descrivono i cambiamenti nelle zone umide soggette a maree nel tempo, rileva Nicholas Murray, dell’Università James Cook in Australia, sul sito della rivista Nature. La speranza, aggiunge, è che con il nuovo modello di Google tutto diventi più rapido ed efficiente.

Da decenni i satelliti osservano il nostro pianeta fornendo immagini ad altissima risoluzione e di tipo molto diverso e adesso da questi dati è possibile estrarre informazioni utili in molti ambiti, come il supporto nel caso di terremoti o alluvioni, analisi sui movimenti del suolo delle grandi città, come le mappe dei rischi per lo sprofondamento del manto stradale o della stabilità dei ponti, fino a quelli per l’agricoltura, sia per guidare i contadini in un uso più efficiente di fertilizzanti e acqua.

Proprio la sovrabbondanza di dati è uno dei problemi che finora ne ha reso difficile l’uso pratico. Per risolvere il problema, Google DeepMind ha utilizzato l’intelligenza artificiale per aggregare i dati di tanti satelliti. Il sistema AlphaEarth è stato testato per circa un anno da alcune decine di gruppi di ricerca, come quelli di MapBiomas, il progetto brasiliano nato dalla collaborazione fra università, aziende tecnologiche e organizzazioni non governative che l’obiettivo di monitorare i cambiamenti ambientali in Brasile. Per il fondatore di MapBiomas Tasso Azevedo, AlphaEarth “offre nuove opzioni per creare mappe più accurate, precise e veloci da produrre: qualcosa che non saremmo mai stati in grado di fare prima”.

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