La televisione e l'immaginario ad essa legato sono i protagonisti della mostra aperta alla Fondazione Prada di Milano. L'artista Francesco Vezzoli, autore e curatore di questa singolare esposizione, ci accompagna alla scoperta di come lui "guarda la Rai".
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
Claudio Moschin
C’era una volta la tv del bianco e nero (e non solo). C’erano gli sceneggiati che facevano piangere, Raffaella Carrà che ballava e Mike Bongiorno con il suo “Rischiatutto”. C’erano gli sceneggiati, le noiose tribune politiche, e c’era un telegiornale più “letto che raccontato per immagini”. C’erano programmi belli e brutti, noiosi o spensierati, e anche quelli che tenevano, mai più come allora, milioni di spettatori incollati davanti allo schermo. Un immaginario indelebile questo, per tutti e anche per quelli nati ai primi anni Settanta. Come Francesco Vezzoli, uno dei più quotati e famosi artisti contemporanei, che di anni ne ha 46 e che firma proprio questa mostra Tv 70 – Francesco Vezzoli guarda la RaiCollegamento esterno.
Una grande rassegna, una delle più grandi per spazio occupato, aperta alla Fondazione Prada di Milano (fino a fine settembre), ricca di installazioni, filmati d’epoca, dipinti, sculture, quadri di artisti famosi che ricreano lo “spirito del tempo”, quella della Rai anni Settanta, interpretata a suo modo dall’artista. Tre le sezioni. Arte e televisione evidenzia il rispetto della tv verso l’arte, con programmi dedicati tanto ai grandi autori del passato quanto agli emergenti, affidando a questi anche adattamenti e scenografie. Politica e televisione mette in mostra estratti di telegiornali e 12 collage su carta in cui si narra il terrorismo e anni di piombo. Infine Intrattenimento e Televisione su liberazione sessuale e consumi del corpo femminile. Una mostra da vedere dunque: singolare, suggestiva, originale, monumentale, come racconta in questa intervista lo stesso autore e curatore, Francesco Vezzoli….
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Il collezionista di Carosello
Questo contenuto è stato pubblicato al
Carosello è stato un contenitore di pubblicità televisiva nato il 3 febbraio 1957, quando le trasmissioni sull’unico canale italiano, in bianco e nero, avevano appena compiuto tre anni. Andava in onda tutte le sere, dieci minuti prima delle 20, composto da quattro spettacolini pubblicitari da 1 minuto e 45 secondi più il “codino” pubblicitario” di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
C’era una volta il Salone del libro di Torino. Adesso c’è anche “Tempo di libriCollegamento esterno” prima edizione della nuova Fiera dell’editoria italiana che, fino al domenica 23 aprile, è in corso nei padiglioni di Fiera Milano Rho. Una grande festa, il cui carattere innovativo parte dal rapporto tra editori, autori e lettori. L’elenco degli…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel 1901 la rivista parigina Le Pèle-Mèle pubblicava i disegni di un ballo sottomarino datato 2000, romantiche coppie con le teste negli scafandri che accennano passi di danza fra tonni e merluzzi. Invece la caccia sul pianeta Venere, sempre nel 2000, si doveva fare con strani fucili a canna, contro mostri che sembravano enormi rane. Erano tempi…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un uomo e una donna, nell’autunno della loro vita, vincono un soggiorno in un elegante hotel a 5 stelle in Engadina. Lui e lei, però, intraprenderanno questa vacanza con animi quasi opposti: in 47 fasi del racconto (o miniature, come le chiama l’autore) affronteranno la storia del loro rapporto di marito e moglie, e le domande fondamentali su amore, vita e…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.