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CSt: futuro finanziamento asili nido prende forma

Keystone-SDA

La Confederazione continuerà a partecipare al finanziamento degli asili nido. Dopo aver inizialmente espresso parere negativo, oggi la Camera dei cantoni ha infatti accettato i cosiddetti accordi programmatici, nonché un sostegno federale.

(Keystone-ATS) Stamane il Consiglio degli Stati ha nuovamente discusso il cosiddetto progetto di legge sugli asili nido. Si tratta di un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare della sinistra “Per una custodia di bambini complementare alla famiglia che sia di qualità e a prezzi abbordabili per tutti (Iniziativa sugli asili nido)”.

L’attuale programma di sostegno federale alla custodia extrafamiliare, in vigore dal 2003, terminerà alla fine del 2026. Il Parlamento è alla ricerca di soluzioni a più lungo termine ed è d’accordo per un nuovo assegno di custodia per i bambini fino a otto anni. Come il Nazionale, anche i “senatori” intendono ora coinvolgere non solo i Cantoni e i Comuni, ma anche la Confederazione.

Sì ad accordi programmatici

Dopo aver inizialmente espresso parere negativo, oggi – con 26 voti contro 19 (UDC, PLR e alcuni centristi) – la Camera dei cantoni ha infatti accettato gli accordi programmatici attualmente in vigore con le autorità cantonali.

Durante il dibattito, il “senatore” Benjamin Mühlemann (PLR/GL) ha chiesto al plenum di rifiutare qualsiasi sostegno federale a lungo termine, poiché l’assistenza extrafamiliare è di competenza dei Cantoni. Dal canto suo, Flavia Wasserfallen (PS/BE) ha invocato il principio di sussidiarietà della Confederazione.

Oggi ci sono più persone che lavorano. Ma “chi si occupa dei bambini” se non si vuole aumentare la percentuale a tempo parziale, se non si vuole finanziare la custodia extrafamiliare e ci si lamenta del calo della natalità, si è chiesto Pierre-Yves Maillard (PS/VD).

Sebbene le esigenze e le offerte varino da regione a regione, questi accordi sono uno strumento collaudato per creare strutture di accoglienza, in particolare per i bambini con disabilità, ha aggiunto Isabelle Chassot (Centro/FR). Si tratta di offrire pari opportunità, le ha fatto eco Wasserfallen. Sostenere le famiglie va a vantaggio di tutti, anche dell’economia, per una società più inclusiva, ha aggiunto Andrea Gmür-Schönenberger (Centro/LU).

100 milioni in quattro anni

A differenza del Consiglio nazionale, che vorrebbe stanziare per queste convenzioni un aiuto federale di 200 milioni di franchi per i primi quattro anni dopo l’entrata in vigore della legge, gli Stati hanno però accettato solo la metà dell’importo, ovvero 100 milioni per il periodo in questione.

Durante le discussioni, la sinistra chiedeva 156 milioni per i quattro anni. Dal canto loro, l’UDC, il PLR e alcuni centristi volevano cancellare l’intero importo.

Le convenzioni devono favorire lo sviluppo dell’offerta di custodia per i bambini e per i bambini con disabilità, nonché lo sviluppo della politica di promozione della prima infanzia.

Il Consiglio nazionale vorrebbe includere anche misure volte a migliorare la qualità dell’offerta sotto il profilo pedagogico e strutturale, nonché a consentire una migliore conciliazione tra vita familiare e professionale. Su questo punto, il Consiglio degli Stati ha detto “no”, con grande disappunto della sinistra.

Assegno di custodia

Il nuovo assegno di custodia deve essere versato ai genitori che esercitano un’attività lucrativa per i figli fino a otto anni che sono accuditi in una struttura di accoglienza extrafamiliare, come un asilo nido o un servizio parascolastico. La Camera dei Cantoni desidera stabilire un reddito minimo per il secondo genitore come condizione per beneficiare dell’assegno. Ciò dovrebbe incoraggiare l’attività professionale dei genitori.

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider non era “entusiasta” di questa condizione, ma non si è opposta formalmente. Ha ricordato che il ricorso alle offerte di custodia extrafamiliare non dipende solo dal fatto che entrambi i genitori lavorino, citando il numero di figli, la cultura familiare o l’offerta disponibile nelle vicinanze.

L’assegno deve essere inoltre concesso solo quando il bambino è affidato a una struttura di accoglienza in cui si parla una lingua nazionale, hanno inoltre insistito i senatori. Non deve invece essere versato quando la custodia del bambino è assicurata in uno Stato dell’UE o dell’AELS.

Bambini con disabilità

L’assegno deve ammontare ad almeno 100 franchi al mese ed essere aumentato di 50 franchi per ogni mezza giornata di assistenza supplementare. Per i bambini con disabilità, l’aiuto deve essere da una volta e mezzo a due volte più elevato quando i costi legati all’assistenza specifica sono più elevati, ha ribadito il Consiglio degli Stati.

La sinistra, sostenuta da alcuni rappresentanti del PLR e del Centro, avrebbe voluto seguire il Consiglio nazionale, secondo cui in questi casi l’aiuto dovrebbe essere da una volta e mezzo a tre volte superiore. Ma la maggioranza dei “senatori” ha bocciato tale proposta.

Iniziativa asili nido

Come detto, il progetto è stato presentato come controprogetto indiretto all’iniziativa popolare sulle strutture di accoglienza per la prima infanzia del PS, che mira a garantire a ogni bambino, dai tre mesi fino al termine della scuola dell’obbligo, un posto in un asilo nido o in una struttura di custodia extrascolastica o parascolastica. Oggi in aula solo la sinistra ha sostenuto l’iniziativa, adducendo che il controprogetto non è sufficientemente incisivo.

L’iniziativa comporterebbe costi pari a 3,5 miliardi di franchi, di cui due terzi a carico della Confederazione. Secondo Chassot, si tratta di una cifra eccessiva, che preferirebbe vedere destinata ad altri compiti, come la formazione professionale. Anche la consigliera federale Baume-Schneider ha sottolineato che la partecipazione federale richiesta è troppo elevata.

Il dossier passa ora al Consiglio nazionale, che si occuperà nuovamente del progetto verosimilmente durante la sessione invernale. Il termine per l’esame dell’iniziativa è stato quindi prorogato di un anno.

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