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CSt: dazi Usa; prolungare a 24 mesi lavoro ridotto

Keystone-SDA

Le aziende in difficoltà, anche in considerazione degli elevati dazi doganali statunitensi, potranno fare ricorso al lavoro ridotto per un massimo di 24 mesi, e non solo 18 come ora.

(Keystone-ATS) Lo prevede una legge federale urgente adottata oggi all’unanimità dal Consiglio degli Stati. Il dossier passa ora al Nazionale.

Con questo disegno di legge la Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati (CSSS-S) vuole sostenere specialmente le aziende dell’industria tecnologica e i loro fornitori, che a causa della difficile situazione congiunturale hanno già introdotto il lavoro ridotto. Alcune di esse raggiungeranno presto l’attuale durata massima d’indennizzo e risentono dell’incertezza dei mercati globali, fatto che mette a repentaglio numerosi posti di lavoro, ha sottolineato Pirmin Bischof (Centro/SO) a nome della commissione.

Con questa riforma, la Commissione vuole consentire alle aziende colpite di superare questa difficile fase senza licenziamenti e tanto meno licenziamenti di massa. Ad essere competente sulla decisione di prolungare a 24 mesi – e fino alla fine del 2028 – la durata delle indennità sarà il Consiglio federale.

Quest’ultimo, la settimana scorsa, ha ribadito che l’indennità per lavoro ridotto resta lo strumento principale per sostenere le aziende e preservare i posti di lavoro in periodi di difficoltà, ha ricordato in aula il ministro dell’economia Guy Parmelin. Visto che alcuni settori orientati all’export e singole imprese potrebbero subire gli effetti negativi dei nuovi dazi statunitensi sulle esportazioni svizzere, l’esecutivo punta su un perfezionamento mirato degli stabilizzatori automatici e sul miglioramento delle condizioni quadro economiche.

Una minoranza guidata da Esther Friedli (UDC/SG) aveva inizialmente proposto la non entrata in materia. Oggi in aula, in considerazione anche dell’imposizione dei dazi doganali del 39% da parte degli Stati Uniti, la “senatrice” democentrista ha però ritirato la sua proposta di minoranza. Tutti gli oratori intervenuti nel corso del dibattito – compresi Fabio Regazzi (Centro/TI), presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), e Pierre-Yves Maillard (PS/VD), presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS) – hanno sostenuto la misura.

L’oggetto passa ora al Nazionale, che lo esaminerà la prossima settimana.

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