CSt: nessun divieto di partecipazione ad alcune esercitazioni NATO
(Keystone-ATS) La partecipazione della Svizzera alle esercitazioni di difesa congiunte con la NATO non deve essere vietata. Oggi, dopo un vivace dibattito, il Consiglio degli Stati ha bocciato una mozione del Consiglio nazionale che chiedeva un divieto con 29 voti contro 12.
La mozione indebolirebbe la capacità di difesa della Svizzera. Le forze armate elvetiche devono essere in grado di operare in condizioni vicine alla realtà, ha indicato Daniel Jositsch (PS/ZH) a nome della commissione. Inoltre, se la Confederazione fosse attaccata, la neutralità sarebbe obsoleta e la Svizzera dovrebbe essere in grado di difendersi. Dello stesso avviso Charles Juillard (Centro/JU) per il quale “non si tratta di difendere le frontiere esterne della NATO, ma di addestrare il nostro esercito”.
Di tutt’altro parere la “senatrice” Heidi Z’graggen (Centro/UR), secondo la quale la partecipazione alle esercitazioni di difesa della NATO è problematica dal punto di vista della neutralità. La partecipazione a questo tipo di addestramento non è la stessa cosa delle esercitazioni bilaterali con i Paesi vicini, ha sottolineato.
Questione di percezione
Pur ammettendo che l’interoperabilità sia necessaria per garantire la cooperazione in caso di attacco, Werner Salzmann (UDC/BE) ha sottolineato che ciò non richiede in alcun modo la partecipazione ad esercitazioni dell’Alleanza atlantica. La neutralità non è solo una questione di diritto, ma anche di percezione. Con tali esercitazioni, la Svizzera verrebbe percepita come facente parte della NATO, ha sostenuto il democentrista bernese.
“La nostra sicurezza è europea”, gli ha replicato Franziska Roth (PS/SO). Anche la Svizzera deve fare la sua parte per la pace e la sicurezza in Europa. Pascal Broulis (PLR/VD) ha sottolineato che la Svizzera ha deciso di acquistare un aereo americano, che si integra perfettamente nel territorio europeo e occidentale. Si tratta di una scelta strategica.
Valutazione caso per caso
Roth ha inoltre rilevato che anche le ciberesercitazioni potrebbero essere influenzate dal divieto, il che sarebbe molto dannoso per la Svizzera, un punto sottolineato pure dalla ministra della difesa Viola Amherd.
Quest’ultima ha precisato che il Consiglio federale esamina la partecipazione alle esercitazioni dell’Alleanza atlantica caso per caso e non approverà quelle che mettono a rischio la neutralità.
Nella sessione estiva, il Consiglio nazionale si era invece espresso a favore della mozione elaborata dalla sua Commissione della politica di sicurezza.