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Crescono i separatisti in Belgio, De Croo si dimette

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Voto amaro per il premier belga Alexander De Croo. Il suo partito, Open VLD, ha perso smalto, sia in termini di seggi che di preferenze, provocando un terremoto nella fragile coalizione di governo a 7 punte. De Croo, in lacrime, ha annunciato le dimissioni.

In Belgio, infatti, oltre alle Europee si votava anche per le elezioni federali e locali. In generale, le sigle di destra e di destra estrema hanno guadagnato terreno, sebbene meno di quanto paventato sino all’apertura delle urne.

Si conferma ad ogni modo la spaccatura del Paese lungo le ben note linee linguistiche-culturali: i separatisti nelle Fiandre, gli ‘unionisti’ in Vallonia.

Secondo un conteggio quasi definitivo delle schede elettorali, il partito di estrema destra separatista Vlaams Belang ha raccolto circa il 20% dei voti nella regione fiamminga di lingua olandese del Paese, ma è stato comunque battuto dal partito nazionalista N-VA, con il 24%. Per mesi, i sondaggi pre-elettorali avevano indicato il Vlaams Belang come il più grande partito delle Fiandre, che avrebbe ottenuto il maggior numero di voti nel parlamento federale di 150 seggi. I risultati preliminari, tuttavia, hanno mostrato che N-VA rimane alla guida della coalizione di governo delle Fiandre e resta il primo gruppo alla Camera federale. Il vero boom lo ha messo a segno il Mouvement Réformateur (MR), sigla liberale – è sempre affiliato a Renew – alternativa al partito di De Croo: 9,5% e 19 seggi.

I socialisti hanno anche segnato il passo, sebbene abbiano contenuto le perdite mantenendo – sempre secondo le proiezioni – 16 seggi. I Les Engagés, di matrice popolare (militano nelle fila del Ppe) hanno centrato un buon risultato con 15 seggi, aggiungendone ben 10 rispetto all’ultima tornata. In crescita anche l’estrema sinistra, che si ritrova con 14 scranni alla Camera federale. “Per noi è stata una serata particolarmente difficile, abbiamo perso”, ha dichiarato De Croo. “Da domani sarò un primo ministro dimissionario. Ma i liberali sono forti, ‘torneremo'”, ha promesso.

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