Cremlino, “Putin vuole un accordo di pace, non tregue temporanee”
Il presidente russo Vladimir Putin è aperto a un accordo di pace complessivo, ma si oppone a tregue temporanee.
(Keystone-ATS) Lo ha affermato il suo portavoce, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva proposto nei colloqui con gli Usa un congelamento del conflitto sulle linee attuali.
Putin, ha detto il suo portavoce, “è aperto alla pace, alla vera pace e a decisioni serie”. Il presidente russo, ha aggiunto Peskov, “è decisamente non aperto a qualsiasi trucco che punti a mettere in stallo il processo e a creare tregue artificiali e temporanee”.
Per la Russia, inoltre, il non accesso dell’Ucraina alla Nato è “la pietra angolare” dei negoziati di pace e richiede precise garanzie legali, ha aggiunto Peskov, citato dai media russi. La questione “richiede una speciale considerazione, sullo sfondo di altre questioni”, ha commentato il portavoce del Cremlino.
Secondo Peskov, sulla non adesione di Kiev alla Nato deve essere raggiunto un accordo giuridicamente vincolante. “Naturalmente, tale questione è una pietra angolare e deve essere discussa separatamente, essa è alla base del processo negoziale”, ha sottolineato il portavoce del Cremlino, sempre citato dalla Tass.
Frattanto, con un minuto di silenzio per i caduti nella resistenza all’invasione russa è iniziato a Berlino l’ottavo German-Ukrainian Business Forum. Nel pomeriggio è atteso anche l’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e del cancelliere federale tedesco Friedrich Merz.
Come ha sottolineato nel saluto iniziale Christian Bruch, Ceo di Siemens Energy ma anche vicepresidente dell’Associazione tedesca per l’economia ad oriente, la giornata di oggi serve soprattutto a dimostrare “unità solidarietà e sostegno per l’Ucraina dalla politica e dalle imprese”.
La guerra è rimasta ovviamente presente in tutta la prima parte del forum, “una guerra che l’Ucraina non ha iniziato” come ha rimarcato in apertura Helena Melnikov, presidente dell’Associazione tedesca per l’economia ad Oriente. Che ha anche aggiunto come “dall’inizio della guerra nessuna impresa tedesca ha lasciato l’Ucraina, al contrario” ed “è cresciuto il volume degli scambi commerciali”.
Il primo panel sarà dedicato proprio al ruolo dell’economia privata nella ricostruzione del Paese. Oliver Gierlichs, presidente della Camera di commercio tedesco-ucraina, ha anche sottolineato come l’Ucraina sia un Paese ideale per investire per due ragioni “la forte base industriale ma soprattutto la chiara prospettiva europea” che gli ucraini hanno sviluppato e intendono perseguire.