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Crack Signa: Benko condannato a due anni per bancarotta fraudolenta

Keystone-SDA

L'ex magnate austriaco René Benko - noto anche per le sue partecipazioni finanziarie in Svizzera - è stato condannato a due anni di reclusione dalla Corte d'assise di Innsbruck per bancarotta fraudolenta nell'ambito del primo filone sul mega crack del gruppo Signa.

(Keystone-ATS) Il Tribunale austriaco ha contestato al 48enne una donazione di 300.000 euro alla madre, mentre l’ha assolto dall’accusa di aver sottratto alla massa fallimentare altri 360.000 euro tramite affitti per una villa nel capoluogo tirolese.

Benko all’apice del suo successo vantava – secondo al stampa austriaca – un patrimonio di quasi 5 miliardi di euro. Le accuse giudicate dal tribunale di Innsbruck si inseriscono in una più ampia indagine relativa al gruppo Signa, che era attivo in Austria, Germania, Svizzera e Nord Italia e che ha dichiarato fallimento due anni fa.

Benko ha costruito una complessa rete di aziende, investendo in iniziative come il gruppo tedesco di grandi magazzini Galeria, il grande magazzino di lusso berlinese KaDeWe, la catena Globus in Svizzera e il progetto dell’Elbtower di Amburgo. Oltre ad avere problemi aziendali interni, Signa è stata penalizzata dall’aumento dei tassi di interesse, dei prezzi dell’energia e dei costi di costruzione.

L’ex miliardario ha evitato “per un centesimo di euro” una pena più severa. La legge austriaca prevede infatti per oltre 300.000 euro fino a dieci anni di carcere. I nove mesi passati in custodia cautelare vengono scalati dai due anni di detenzione. Benko durante la proclamazione della sentenza non ha nascosto “una certa emotività”, secondo quanto ha riferito l’agenzia austriaca Apa.

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