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Corte russa conferma condanna a tre anni a ricercatore francese

Keystone-SDA

Un tribunale di Mosca ha confermato in appello la condanna a tre anni di reclusione inflitta al ricercatore francese Laurent Vinatier, che lavorava per una ong svizzera di mediazione dei conflitti.

(Keystone-ATS) “Il verdetto del tribunale Zamoskvoretsky di Mosca del 14 ottobre 2024 rimane invariato”, ha dichiarato la corte, stando a quanto riporta l’agenzia Interfax.

Vinatier è accusato di aver violato la famigerata legge sugli “agenti stranieri”, ovvero di aver raccolto “informazioni militari” senza essersi registrato come “agente straniero”. Non è quindi accusato di “spionaggio”, ma di non essersi registrato da solo nella lista con cui il Cremlino prende di mira persone ed enti scomodi per il potere.

Diversi osservatori occidentali ritengono che vi siano in realtà motivi politici, e in particolare le tensioni tra Russia e Francia sullo sfondo della guerra in Ucraina, dietro le imputazioni rivolte a Vinatier, che lavorava per il Centro per il dialogo umanitario (HD) di Ginevra, un’ong che indica come propria attività principale quella di “evitare e risolvere i conflitti armati nel mondo attraverso la mediazione la diplomazia discreta”.

Mosca è accusata dall’Occidente di arrestare cittadini occidentali per motivi politici per poi usarli come “pedine di scambio” per il rilascio di cittadini russi detenuti nei Paesi occidentali.

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