Conclusa sessione: molti dossier sono ancora sul tavolo
(Keystone-ATS) Si è da poco conclusa la sessione autunnale che, come ogni seduta parlamentare, porta con sé diverse novità. I dossier più importanti esaminati durante queste tre settimane – imposizione individuale, reddito locativo e esercito – non sono però ancora stati conclusi.
A tenere banco durante questo mese di settembre è stata la difficile situazione in cui versano le finanze della Confederazione. Per far fronte alla situazione è stato ad esempio deciso un taglio del contributo federale all’Assicurazione contro la disoccupazione di 1,25 miliardi di franchi per il periodo 2025-2029.
Per lo stesso motivo è anche stato ridotto il contributo che la Confederazione verserà alle FFS per diminuire l’indebitamento e agevolarne le attività di investimento. Nel messaggio il governo aveva chiesto 1,15 miliardi, le Camere hanno liberato “solo” 850 milioni.
I due rami del Parlamento hanno anche adottato il messaggio dell’educazione, la ricerca e l’innovazione (ERI) per il periodo 2025-28. Tra i crediti approvati ci sono 11,166 miliardi di franchi per i Politecnici federali, 3,028 miliardi per le Università cantonali e 5,181 miliardi per le attività di promozione della ricerca come quelle del Fondo nazionale svizzero o delle Accademie svizzere delle scienze.
Durante le ultime tre settimane, il Parlamento ha anche adottato una revisione della legge sulla protezione dell’ambiente che allenta le disposizioni sulla tutela dal rumore. Lo scopo è aumentare la densità abitativa all’interno degli agglomerati urbani.
Parallelamente, una revisione della legge sulla protezione della natura e del paesaggio limiterà il diritto di ricorso delle organizzazioni ambientaliste sulla costruzione o ristrutturazione di abitazioni di minore importanza. L’idea è che i cittadini che desiderano costruire una casa a queste condizioni possano partire dal principio che le organizzazioni non presenteranno opposizione.
Sì anche alla proroga fino alla fine del 2026 del programma federale d’incentivazione per la custodia di bambini extra famigliare. Ad esso sono destinati 50 milioni di franchi, 10 milioni dei quali provenienti da fondi già stanziati.
In queste tre settimane si sono poi tenute, in entrambe le camere, anche delle sessioni speciali sull’asilo e sulla recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (Corte EDU) contro la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale.
Consiglio degli Stati e Nazionale hanno in particolare deciso che la Svizzera non deve denunciare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Berna deve però ricordare alla Corte EDU che non deve ammettere i ricorsi di associazioni che perseguono scopi ideali.
Le due Camere hanno anche adottato la raccomandazione di voto – negativa – in merito all’iniziativa popolare “Per un’economia responsabile entro i limiti del pianeta (Iniziativa per la responsabilità ambientale)” dei Giovani Verdi. Per la maggioranza borghese del Parlamento la proposta è troppo costosa, dannosa per l’economia, inutile e controproducente. Non ci sarà alcun controprogetto.
Durante questa sessione le Camere hanno trattato anche altri importanti dossier, che non sono però ancora giunti al termine del rispettivo iter legislativo. Tra questi si segnala l’adozione del progetto volto a introdurre l’imposizione individuale dei coniugi in Svizzera.
Di conseguenza, se il progetto andrà a buon fine, i coniugi saranno tassati separatamente come le coppie non sposate. Dovranno quindi compilare due dichiarazioni d’imposta distinte. Il dossier è ora nelle mani del Consiglio degli Stati, dove la lotta tra fautori e contrari sarà aspra.
Una battaglia tra Nazionale e Stati è già in corso per quel che concerne l’abolizione dell’imposta sul valore locativo: i “senatori” vogliono che ciò avvenga solo per le residenze principali, mentre il Nazionale mercoledì scorso ha però nuovamente ribadito che la riforma deve riguardare anche le abitazioni secondarie.
Per addolcire la pillola la Camera del popolo propone l’introduzione di un’imposta reale sulle case di vacanza, così da compensare le perdite d’entrate causate dall’abolizione del valore locativo. Anche in questo caso il dossier si trova ora nelle mani degli Stati.
Le due Camere si sono invece trovate d’accordo nell’assegnare all’esercito 29,8 miliardi per il periodo 2025-2028. Tale somma è di 4 miliardi superiore a quanto chiesto dal Consiglio federale. Tra i due rami del Parlamento permangono però alcune divergenze, in particolare sul come compensare l’aumento delle uscite. La matassa sarà sbrogliata durante la prossima sessione, quella invernale, prevista dal 2 al 20 dicembre.