Con l’auto sui tifosi a Liverpool, condannato a 21 anni di carcere
È stato condannato a 21 anni e 6 mesi di galera Paul Doyle, il 53enne piccolo imprenditore ed ex militare dei reparti speciali dei Royal Marines riconosciuto colpevole dalla giustizia britannica di aver investito deliberatamente a maggio a Liverpool oltre 130 persone.
(Keystone-ATS) Con la sua Ford Galaxy ha colpito i tifosi reduci dalle celebrazioni della parata della vittoria dei ‘Reds’, freschi trionfatori della Premier League di calcio inglese.
La sentenza è stata emessa dal giudice Andrew Menary, della Liverpool Crown Court, che nel dispositivo ha sottolineato come l’uomo, in preda a un insensato raptus di collera per essersi ritrovato bloccato nel suo percorso verso casa, non ha esitato a falciare tifosi, famiglie, carrozzine con neonati, causando “orrore e devastazione” e 134 feriti o contusi: senza fare morti solo per un caso fortuito.
L’uomo – sposato e padre di 3 figli, entrato nel business privato della cyber sicurezza dopo il congedo dalle forze armate di Sua Maestà – ha accolto il verdetto con le mani sul volto, dopo aver ripetutamente pianto durante le ultime udienze. “Ho rovinato la vita alla mia famiglia”, ha dichiarato indirizzandosi alla corte.
Il giudice ha riconosciuto il comportamento “irreprensibile” attribuito per anni a Paul Doyle da parenti, amici, colleghi e dai vicini di un tranquillo sobborgo residenziale borghese di Liverpool. Ma ha pure evidenziato l’imperdonabile raptus di maggio, sottolineando come la folla che defluiva allegramente dai festeggiamenti non abbia in alcun modo provocato l’episodio. E non sarebbe stata in grado di fargli spazio neppure con tutta la buona volontà, data la sua densità. “Lei ha preso di mira volontariamente chiunque le ostruisse il passaggio, bambini compresi”, ha osservato il magistrato rivolgendosi all’imputato, argomentando le ragioni di una pena esemplare.
In un primo tempo la linea difensiva dell’investitore era stata quella di tentare di ridimensionare l’accaduto come un inverosimile incidente stradale. Salvo ammettere la colpa soltanto dopo aver visionato i video a disposizione della polizia e della pubblica accusa: incluso quello girato dalla sua dash cam, la camera di bordo montata nella Ford, in cui lo si sente inveire forsennatamente contro la gente ammassata per strada, tra insulti shock degni di ‘Un giorno di ordinaria follia’ e urla isteriche come “toglietevi di mezzo, cazzo!”.
Fermato da passante “eroe”
Inizialmente le vittime avevano temuto un attacco terroristico. E, quando la vettura s’era fermata grazie all’intervento di un passante “eroe” (Daniel Barr, saltato sul veicolo in corsa per bloccarlo, mettendo il cambio automatico in modalità ‘parking’), alcune persone si erano avventate contro il mezzo cercando di colpire il conducente prima dell’intervento degli agenti. La polizia aveva comunque escluso poi rapidamente ogni ipotetico movente legato al terrorismo o a matrici politico-ideologiche di sorta.