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Comuni turistici esigono: Cantoni, introducete tassa su immobili

Dopo il sì alle urne all'abolizione dell'imposizione del valore locativo, i comuni turistici di montagna esortano i Cantoni a introdurre una tassa sugli immobili per le seconde case abitate dal proprietario. In caso contrario, temono crolli delle entrate fiscali.

(Keystone-ATS) “Solo così si potrà compensare almeno una parte delle perdite, che colpiscono duramente proprio i comuni turistici alpini”, scrive oggi la Conferenza dei presidenti dei comuni di montagna turistici – organo che riunisce una cinquantina di comuni dell’Arco alpino, nessuno dei quali in Ticino – in una nota. Secondo l’organizzazione, l’introduzione della tassa è “inderogabile”. Un apposito appello è stato inviato ai Cantoni.

Nei Grigioni si stimano minori introiti fiscali per 30 milioni di franchi, in Vallese per 22 milioni. Per i singoli comuni le cifre sono “pesanti”, soprattutto dove abbondano le seconde residenze, si legge nella nota.

La Conferenza invita i Cantoni a coordinare le modalità di questo balzello, per evitare un fenomeni di “turismo fiscale” che spingerebbe i proprietari a spostare la seconda casa nel Cantone più conveniente.

Fondamentale, infine, che l’abolizione del valore locativo entri in vigore solo dopo l’introduzione della nuova imposta da parte di Cantoni e comuni.

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