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Commercio estero svizzero stabile in novembre

Keystone-SDA

Il commercio estero svizzero si è mostrato sostanzialmente stabile in novembre, in un anno in cui non sono peraltro mancati gli scossoni.

(Keystone-ATS) Le esportazioni sono salite dell’1,6% rispetto al mese prima, quando era stata osservata una contrazione dello 0,5%. In calo risultano per contro le importazioni, scese dello 0,8%, a fronte del +0,6% di ottobre.

Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (cioè corrette dell’effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a -0,6% (export) e +0,2% (import), emerge dai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Hanno preso la via dell’estero merci per 22,8 miliardi di franchi, mentre in direzione opposta i movimenti sono ammontati a 19,8 miliardi: il periodo in rassegna si chiude quindi con un’eccedenza di 3,0 miliardi.

Nel confronto con ottobre i principali settori dell’export hanno avuto un andamento non del tutto uniforme, ma in generale verso l’alto, seppur moderatamente. Il ramo di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) +1,5% (a 12,7 miliardi di franchi); seguono le macchine e l’elettronica (+1,5% a 2,7 miliardi), l’orologeria (+0,3% a 2,1 miliardi) e gli strumenti di precisione (-0,5% a 1,4 miliardi).

A livello geografico il continente più interessante per i prodotti elvetici rimane l’Europa (-2,6% a 13,2 miliardi), con un contributo importante fornito da Germania (-0,4% a 3,9 miliardi), Slovenia (-13,9% a 2,0 miliardi), Italia (+3,4% a 1,6 miliardi) e Francia (+0,8% a 1,1 miliardi). In forte progressione è il Nord America (+7,5% a 4,7 miliardi): gli Stati Uniti (+7,6% a 4,4 miliardi) si confermano il primo importatore di merci dalla Confederazione, davanti alla Germania; ma interessante è anche il dato del Canada, in forte aumento (+20,5% a 0,3 miliardi). Fa un passo in avanti anche l’Asia (+5,3% a 4,6 miliardi), grazie al dinamismo della Cina (+19,8% a 1,4 miliardi).

Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante rimane quello chimico-farmaceutico (-6,4% a 7,0 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+0,6% a 2,7 miliardi), veicoli (+1,7% a 1,8 miliardi), metalli (+0,8% a 1,6 miliardi) e alimentari (-1,2% a 1,2 miliardi). Riguardo alle regioni, in flessione sono l’Europa (-1,3% a 14,6 miliardi) e il Nord America (-1,0% a 1,2 miliardi), mentre avanza l’Asia (+1,7% a 3,4 miliardi).

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