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CN vuole salvare la distribuzione postale a domicilio

Keystone-SDA

Il Consiglio nazionale vuole salvare la distribuzione postale a domicilio. Oggi - con 151 voti contro 33 e 11 astenuti - ha approvato una mozione che chiede di mantenere la distribuzione capillare della posta in ogni casa abitata tutto l'anno.

(Keystone-ATS) La revisione in corso dell’ordinanza sulla posta ha sollevato numerose critiche. Stando al progetto, la distribuzione deve essere limitata alle zone con almeno cinque case per ettaro o a un tempo massimo di distribuzione di due minuti.

La limitazione della distribuzione a domicilio proposta dal Consiglio federale comporterebbe “di fatto uno smantellamento dell’attuale rete di distribuzione, in particolare nelle zone rurali, in presenza di fattorie isolate e insediamenti sparsi”, ha affermato Marie-France Roth Pasquier (Centro/FR) a nome della commissione.

Sebbene abbia una grande portata, questa modifica viene introdotta solo tramite ordinanza, senza che il Parlamento abbia voce in capitolo, ha deplorato. “Le soluzioni digitali non possono sempre sostituire la distribuzione fisica”.

Tempi da rispettare

La mozione chiede inoltre che gli attuali requisiti di qualità relativi ai tempi di consegna di lettere, pacchi e quotidiani in abbonamento non vengano abbassati nel servizio postale universale, ma rimangano almeno al livello attuale (ovvero 97% per le lettere, 95% per i pacchi e i quotidiani in abbonamento). Il Consiglio federale propone di passare al 90%.

Questa riduzione comporta un calo della qualità del servizio pubblico, le cui conseguenze per la popolazione, le regioni o i processi operativi non sono ancora del tutto misurabili, ha criticato la relatrice commissionale.

Maggiore flessibilità

Tuttavia, secondo Matthias Samuel Jauslin (PVL/AG), le abitudini dei clienti della Posta stiano cambiando. A suo avviso, la Posta deve poter contare su una certa flessibilità per riorganizzarsi e pianificare il proprio futuro.

A metà agosto, il Consiglio federale ha presentato le linee direttive della revisione della legge sulla Posta. In futuro, la Posta dovrà continuare a garantire un servizio universale adeguato a prezzi abbordabili.

Il Consiglio federale prevede che, all’entrata in vigore della riforma, verso il 2030, il servizio universale comprenderà l’offerta attuale e le misure che dovrebbero essere adottate a livello di ordinanza nel 2026. Non ci sarà uno smantellamento del servizio universale fintanto che ci sarà domanda, ha assicurato il consigliere federale Albert Rösti, responsabile del dossier.

Tuttavia, il Governo auspica un meccanismo di adattamento in caso di calo della domanda. Se vengono raggiunte determinate soglie, la Posta potrà richiedere un adeguamento del servizio universale, a condizione che rispetti un catalogo minimo, che verrà definito.

Il dossier passa ora agli Stati.

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