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CN: eventi sportivi, “no” controllo nomi a punti vendita biglietti

Keystone-SDA

"No" alla base legale che avrebbe aperto la strada all'introduzione dei biglietti nominativi per assistere agli eventi sportivi. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale, respingendo una mozione della Commissione della politica di sicurezza degli Stati.

(Keystone-ATS) Formalmente, l’atto parlamentare prevedeva che i nominativi delle persone iscritte nella banca dati HOOGAN – che raccoglie coloro che, in Svizzera o all’estero, si sono resi protagonisti di atti violenti in occasione di manifestazioni sportive – venissero trasmessi ai punti vendita, così da impedire loro l’acquisto dei biglietti.

La proposta, ha sostenuto il consigliere federale Beat Jans, presenta però un serio problema in materia di protezione dei dati: estendere l’accesso alle informazioni HOOGAN significherebbe renderle disponibili a tutti i punti vendita per settimane, con conseguente violazione del principio costituzionale di proporzionalità.

Jans ha poi ricordato che una soluzione esiste già: gli organizzatori di manifestazioni sportive possono già oggi effettuare confronti con HOOGAN quando gli spettatori entrano nello stadio. La base legale, dunque, è già disponibile. In questo caso, l’accesso alla banca dati sarebbe limitato a poche ore e circoscritto al giorno della partita. I Cantoni, ha aggiunto la relatrice commissionale Andrea Zryd (PS/BE), dovrebbero quindi sfruttare meglio gli strumenti già previsti, come il divieto d’accesso a determinate aree.

Il consigliere federale ha invitato il calcio a ispirarsi all’hockey: la squadra di hockey dello Zugo già controlla i dati delle persone che entrano allo stadio se figurano nella banca dati HOOGAN. In definitiva, ha sostenuto Jans, quello che conta non è chi compera i biglietti, ma chi entra allo stadio. In questo senso, la mozione non risolve il problema.

Questo punto è stato contestato da Reto Nause (Centro/BE), che ha aperto il suo intervento ricordando una serie di episodi di violenza verificatisi di recente in Svizzera, compreso lo stadio Cornaredo di Lugano. Per il bernese, questi fatti dimostrano che il problema della sicurezza negli stadi è concreto.

Il plenum, tuttavia, non si è lasciato convincere e ha respinto l’atto parlamentare con 132 voti contro 56 (8 le astensioni). Non ha avuto miglior esito nemmeno una seconda mozione – respinta con 137 voti contro 56 e 5 astenuti – che proponeva l’istituzione di un gruppo di lavoro congiunto con i Cantoni per valutare eventuali modifiche legislative contro l’hooliganismo.

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