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CN: imposta sul tonnellaggio, progetto affossato

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Vista la situazione instabile in cui versano le finanze federali non è il momento di introdurre l’imposta sul tonnellaggio applicabile alle navi, le cui ripercussioni sul gettito fiscale sono ignote e la cui costituzionalità è dubbia.

Seguendo il Consiglio degli Stati, il Nazionale ha deciso oggi di non entrare nel merito – con 108 voti a 75 e 2 astensioni – del progetto elaborato dal Governo su richiesta del parlamento. Il dossier è archiviato.

È da anni che si discute di tassare le navi d’alto mare in base alla capacità di carico e non tenendo conto dell’utile o di eventuali perdite. Il progetto, messo a punto con l’obiettivo di rendere la Svizzera più competitiva, comportava una riduzione dell’onere fiscale per le compagnie di navigazione. Il Nazionale lo aveva già approvato nel 2022, ma il rifiuto degli Stati di entrare nel merito lo ha costretto a tornare ad occuparsene.

La stessa commissione preparatoria ha puntato il dito contro le incertezze finanziarie, costituzionali e politiche del disegno. La proposta non contiene inoltre alcun criterio ambientale o sociale aggiuntivo, ha spiegato a suo nome Sophie Michaud Gigon (Verdi/VD), ricordando che sinistra e Verdi hanno già annunciato il lancio di un referendum in caso di approvazione: “quello che non decidiamo oggi lo deciderà il popolo domani”.

Contro la non entrata in materia si è battuta invano una minoranza guidata da Céline Amaudruz (UDC/GE). “Questa tassazione è uno strumento accettato a livello internazionale”, ha rilevato, ricordando che è in vigore in 21 Stati dell’Ue. La Svizzera ama essere la prima della classe nelle riforme e quando si tratta di introdurre una tassa riconosciuta a livello internazionale non vuole accettarla, ha poi ammonito.

“Con questo progetto il parlamento non è in grado di capire a quanto ammonteranno le perdite fiscali”, ha replicato Leo Müller (Centro/LU). “Già solo per questo entrare in materia è irresponsabile”. Analogo il punto di vista Daniela Schneeberger (PLR/BL), per la quale il principio di questa imposta non è sbagliato, ma la situazione finanziaria della Svizzera è peggiorata e “non conosciamo abbastanza le implicazioni fiscali della normativa”.

A sinistra la tassa è stata vista come un regalo fiscale ingiustificato a un solo settore. Gli sgravi fiscali per un’industria che ha realizzato profitti record negli ultimi anni non sono giustificabili, ha criticato Franziska Ryser (Verdi/SG). Inoltre, ha aggiunto, l’imposta non ha senso nemmeno in termini di politica climatica, viste le emissioni di CO2 delle navi e visto che la proposta non contiene alcun incentivo ecologico.

Dopo aver ricordato che è il parlamento stesso ha aver richiesto l’introduzione di una tassa di questo tipo, anche la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter ha puntato il dito contro l’aspetto finanziario e i dubbi di costituzionalità, che “non vanno trascurati”. La difficoltà è che le minori entrate oggi non riusciamo a valutarle con certezza, ha chiuso.

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