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Cisgiordania: IDF spara in aria durante visita diplomatici

Keystone-SDA

Un'unità dell'esercito israeliano ha sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania, creando panico fra i diplomatici.

(Keystone-ATS) La delegazione era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo. L’IDF ha dichiarato che l’episodio è in fase di accertamento.

Il ministero degli esteri dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) ha postato alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell’esercito a Jenin. Si vedono i soldati sparare in aria dall’interno del campo profughi e il gruppo che scappa verso le proprie auto. Non sono stati segnalati feriti.

In una nota, l’esercito israeliano si è scusato per l’incidente, dicendosi “rammaricato” per aver sparato colpi di avvertimento in aria “e aver provocato l’inconveniente”.

Ogni minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile, chiediamo a Israele di indagare e di assegnare la responsabilità di questo incidente”, ha da parte sua detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas. “Israele è firmatario della convenzione di Vienna, che regola la protezione dei diplomatici”. “Sono stati sparati colpi di avvertimenti ma sono pur sempre spari”, ha sottolineato.

Intanto a Gaza si continua a morire: almeno 82 palestinesi sono stati uccisi e 262 sono rimasti feriti negli attacchi dell’esercito israeliano ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della sanità della Striscia, gestito da Hamas, in un comunicato pubblicato su Telegram.

Dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023 il bilancio complessivo conta 53’655 vittime e 121’950 feriti, aggiunge la nota.

Intanto i media palestinesi riferiscono che l’IDF ha colpito con l’artiglieria l’ospedale al-Awda, nel nord della Striscia. Al momento non vengono riportati dettagli.

Da parte sua l’esercito israeliano ha riferito che le sue forze, con il supporto dell’intelligence dello Shin Bet, continuano le operazioni contro le infrastrutture terroristiche nella Striscia nell’ambito dell’operazione Carri di Gedeone: tra i bersagli colpiti figura Mohammad Shahin, membro della forza d’élite Nukhba di Hamas, del battaglione orientale di Jabaliya, che secondo l’esercito s’infiltrò in Israele e partecipò al massacro del 7 ottobre.

Nelle ultime 24 ore, l’Aeronautica ha colpito oltre 115 obiettivi terroristici in tutta la Striscia, tra cui rampe di lancio, strutture militari, tunnel e cellule terroristiche. Anche la Marina israeliana ha preso parte agli attacchi nel nord della Striscia, in coordinamento con le forze di terra.

Sul fronte nord, l’esercito israeliano ha fatto sapere di aver eliminato oggi nel sud del Libano Hussein Nazih Barja, ingegnere con un ruolo chiave nell’unità di produzione armi di Hezbollah. Secondo l’esercito israeliano, Barja era responsabile della realizzazione di infrastrutture per missili terra-terra di precisione. L’eliminazione fa parte dell’operazione “Frecce del Nord”, lanciata dall’IDF per colpire le capacità militari del gruppo armato sciita libanese lungo il confine con Israele.

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