Cina, accusa di cospirazione? Noi abbiamo rapporti con tutti

La Cina ha difeso la sua decisione di invitare i leader di Russia e Corea del Nord, Vladimir Putin e Kim Jong-un, alle commemorazioni della vittoria nella Seconda guerra mondiale a Pechino, respingendo le accuse di Donald Trump di cospirazione contro gli Stati Uniti.
(Keystone-ATS) “Lo sviluppo delle relazioni diplomatiche da parte della Cina con qualsiasi Paese non è mai diretto contro terze parti”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, nel corso del briefing quotidiano, aggiungendo che Pechino parla con tutti.
Sempre per bocca di Guo Jiakun la Cina ha anche respinto le accuse dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Kaja Kallas, ritenendo le sue dichiarazioni “piene di pregiudizi ideologici”, “di una mancanza di conoscenza storica di base” e di “incitamento allo scontro”.
Le dichiarazioni di Kallas- secondo cui Cina, Russia, Iran e Corea del Nord rappresentano un'”alleanza autocratica” di sfida all’ordine internazionale basato sulle regole, in merito alla presenza dei loro rispettivi leader alla parata militare di mercoledì per gli 80 anni della vittoria nella Seconda guerra mondiale – “incitano apertamente allo scontro, mancano di rispetto alla storia della Seconda guerra mondiale e danneggiano gli interessi dell’Ue stessa. Questo è completamente sbagliato e altamente irresponsabile”, ha aggiunto Guo nel briefing quotidiano.
La Cina “si oppone con fermezza e condanna tali commenti. In un momento in cui il panorama internazionale è segnato da turbolenza e incertezza, il mondo ha più che mai bisogno di cooperazione e di unità”, ha aggiunto il portavoce. Quale “culla della Seconda guerra mondiale, l’Europa dovrebbe analizzare più a fondo la storia, trarne insegnamenti e rafforzare la solidarietà. Tuttavia, alcuni leader dell’Ue si aggrappano con ostinazione a una mentalità da Guerra Fredda e a profondi pregiudizi ideologici, creando volutamente conflitto e divisione”.
È un approccio, ha concluso Guo, che “non serve gli interessi dell’Ue e che danneggerà ulteriormente la sua credibilità e influenza internazionale”.