CFO svizzeri pessimisti, 58% si aspetta peggioramento congiunturale

Sulla scia delle guerre commerciali lanciate dal presidente americano Donald Trump le aziende svizzere valutano in modo nettamente più pessimistico il futuro: è quanto emerge da un sondaggio promosso dalla società di consulenza Deloitte.
(Keystone-ATS) Solo il 15% dei responsabili delle finanze (CFO) di importanti imprese elvetiche (quotate e no) interpellati in due ondate (120 personalità nella prima, fra febbraio e marzo, 65 nella seconda, fra il 7 e il 14 aprile) ritiene che nei prossimi 12 mesi vi sarà uno sviluppo positivo della congiuntura; il 58% si aspetta un raffreddamento. Fra il primo e il secondo rilevamento si è verificato un crollo della fiducia, in seguito agli annunci di barriere doganali decisi a Washington.
Particolarmente degno di nota il fatto che gli interrogati giudichino chiaramente negative anche le prospettive finanziarie della propria azienda. Nel mese di marzo, il 61% aveva valutato l’andamento positivo, il 18% negativo: in aprile, pochi giorni dopo, il quadro è cambiato completamente: solo il 23% riteneva ancora le prospettive aziendali come rallegranti, mentre il 43% prevedeva un’evoluzione al ribasso.