CF: Svizzera-Ue, pacchetto ben accolto, necessari adeguamenti
Anche se con accenti diversi, il corposo pacchetto di accordi con l'UE (Bilaterali III), è sostenuto dalla maggioranza delle cerchie consultate.
(Keystone-ATS) Parola del “ministro” degli esteri, Ignazio Cassis, che oggi davanti ai media ha affermato che il grosso del lavoro è fatto – siamo insomma in “alla fase finale” – ma sono necessari ancora adeguamenti e miglioramenti in dieci settori, prima che il messaggio venga trasmesso al parlamento il prossimo mese di marzo.
Prima di entrare nei particolari, il consigliere federale ticinese ha approfittato dell’occasione per sottolineare l’importanza di relazioni stabili col nostro maggiore partner, ossia l’Europa, sia per la nostra sicurezza che per il nostro benessere. Tale importanza è sentita dai molto ambienti consultati, ha spiegato, che considera il pacchetto uno strumento tagliato su misura per noi, preferibile a un’adesione all’Ue o allo Spazio economico europeo.
Tra gli aspetti del pacchetto abbordati oggi da Cassis e dagli alti funzionari dell’amministrazione, non potevano mancare temi sensibili, il cui contenuto è già in parte noto, quali la clausola di salvaguardia, le questioni istituzionali e la protezione dei salari, settore quest’ultimo su cui bisogna ancora lavorare con i partner sociali.
Clausola di salvaguardia
Su questo aspetto, il segretario di Stato per la migrazione, Vincenzo Mascioli, ha ammesso che sono stati espressi anche pareri scettici, specie da destra e da sinistra. L’applicazione della clausola di salvaguardia da parte del Consiglio federale entrerebbe in considerazione solo se determinate soglie, come il numero di frontalieri, l’immigrazione netta, di percettori dell’aiuto sociale, ma anche l’evoluzione dai salari, venissero superate. Il Consiglio federale non agirebbe però da solo: Cantoni e le parti sociali verrebbero maggiormente coinvolti, ha sottolineato Mascioli.
Salari
In merito ai salari, le tredici misure di accompagnamento concordate tra le parti sociali, i Cantoni e la Confederazione hanno ricevuto ampio sostegno dai partecipanti alla consultazione, ha affermato la Segretaria di stato dell’economia (SECO), Helene Budliger Artieda.
Problemi sussistono invece circa il miglioramento, chiesto dai sindacati, della protezione del partenariato sociale a livello aziendale e, in particolare, per i rappresentanti eletti dei lavoratori, per i membri di un organo paritetico di un istituto di previdenza dei lavoratori e per i membri dei comitati nazionali di settore il cui ambito di attività è coperto da un contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà generale.
La maggioranza di destra – che si appella a un ordine economico liberale ha precisato la direttrice della SECO – respinge questa misura, anche se il Consiglio federale la ritiene indispensabile per garantire un equilibrato pacchetto di protezione dei salari e per adempiere gli obblighi della Svizzera nei confronti dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Per questo il Dipartimento federale dell’economia continuerà a negoziare con le parti sociali per individuare una possibile soluzione di compromesso entro la metà del gennaio prossimo, ha precisato la diplomatica.
Aiuti di Stato
Anche per quanto attiene agli aiuti di Stato, la maggior parte dei partecipanti si esprime favorevolmente in merito all’organizzazione istituzionale proposta per l’autorità di sorveglianza (Camera separata per gli aiuti di Stato in seno alla Commissione della concorrenza, COMCO) e all’approccio a due pilastri per la sorveglianza degli aiuti di Stato svizzeri da parte di questa autorità e degli organi giurisdizionali svizzeri.
Le modifiche al progetto preliminare di legge sulla sorveglianza degli aiuti di Stato semplificheranno le procedure per chi concede gli aiuti e per l’autorità di sorveglianza, ha spiegato Artieda. Saranno inoltre chiarite le modalità dell’assistenza amministrativa tra l’autorità di sorveglianza e le autorità federali e cantonali, nonché il quadro per lo scambio di informazioni tra l’autorità di sorveglianza svizzera e la Commissione europea.
Elementi istituzionali
A proposito degli elementi istituzionali, in particolare il recepimento dinamico del diritto, ha affermato il Segretario di Stato del DFAE, Alexandre Fasel, vogliamo coinvolgere maggiormente le commissioni parlamentari e i Cantoni, stipulando con quest’ultimi una convenzione ad hoc.
L’esecutivo si propone anche di rendere accessibili tutti i documenti pubblici dell’UE pertinenti nell’ambito del “decision shaping”. I partecipanti permanenti alle procedure di consultazione e le cerchie interessate saranno informati della pubblicazione. Insomma, trasparenza prima di tutto hanno sostenuto all’unisono sia Fasel che Cassis.
Studenti, agricoltura, trasporti
Circa la parità di trattamento tra studenti svizzeri ed europei in termini di tasse di iscrizione alle università e alle scuole universitarie professionali, il governo ha risposto favorevolmente alla richiesta dei Cantoni di un aumento della quota della Confederazione per compensare le minori entrate di queste istituzioni, ha dichiarato il capo del DFAE. Le perdite dei Cantoni interessati e dei loro atenei saranno coperte completamente con sussidi federali per un periodo di quattro anni, ha aggiunto.
In merito all’agricoltura e della sicurezza alimentare, ha aggiunto il consigliere federale PLR, sono state richieste garanzie esplicite in merito alla protezione doganale per i prodotti agricoli e all’indipendenza della politica agricola svizzera. Questi aspetti sono garantiti nel pacchetto Svizzera-UE ma saranno ulteriormente precisati nel messaggio, ha sottolineato il “ministro”. Circa il Protocollo sulla sicurezza alimentare, per esempio, l’obbligo di stordire gli animali macellati nell’ambito delle macellazioni rituali resta in vigore. Insomma, la legge sulla protezione degli animali elvetica non verrà toccata.
Trasporti
In merito all’intesa sui trasporti terrestri, le parti consultate hanno chiesto di rafforzare gli standard sociali per evitare ogni tipo dumping sociale e salariale. Per quanto riguarda l’assegnazione delle tracce, in base all’esito dei negoziati dovrà essere data la priorità alle richieste di trasporto ferroviario internazionale di viaggiatori (sia da parte di imprese ferroviarie straniere che svizzere) per le capacità rimanenti nell’orario annuale.
A seguito della consultazione, il Consiglio federale ha deciso di regolamentare questi aspetti in una legge federale, in modo da garantire maggiore trasparenza e chiarezza.
Elettricità
Circa l’accordo sull’energia e il servizio universale, entro fine gennaio il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) dovrà fare proposte per il valore soglia affinché anche le piccole imprese ad alto consumo energetico possano rimanere nel servizio universale.
Le misure di accompagnamento per la protezione dei consumatori nel campo della regolamentazione del servizio universale dovranno essere mantenute. Laddove opportuno, le norme che potrebbero comportare rischi per i fornitori che operano nel servizio universale saranno abolite.
Il Consiglio federale ha inoltre deciso di mantenere l’abolizione della rimunerazione minima per l’energia solare ottenuta con impianti fotovoltaici. Per gli impianti di potenza inferiore ai 150 kW entrati in funzione dopo il 1° gennaio 2026 e prima dell’entrata in vigore dell’Accordo sull’elettricità, è prevista una proroga di tre anni. Ciò non mette in discussione l’ulteriore espansione delle energie rinnovabili prevista dall’Accordo sull’elettricità.
Per quanto riguarda gli effetti di tale Accordo sull’utilizzo dell’energia idroelettrica, il Consiglio federale vuole specificare nel messaggio alcuni aspetti relativi al rilascio delle concessioni, alla riversione, al canone per i diritti d’acqua e alla proprietà pubblica.