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CF: esercito, giornata informativa anche per le donne

Keystone-SDA

Invece di estendere il servizio militare anche alle donne, quest'ultime dovrebbero invece essere obbligate a partecipare a una giornata informativa. Lo scopo? Rimpolpare per quanto possibile i ranghi dell'esercito e della protezione civile.

(Keystone-ATS) Se tutto dovesse andare come previsto, ha affermato oggi davanti ai media il consigliere federale Martin Pfister, la giornata di orientamento, ora destinata solo ai giovani, dovrebbe diventare realtà dal 2030, dopo che popolo e cantoni avranno accettato la necessaria modifica della Costituzione federale (e di altre leggi sottoposte a referendum facoltativo). Il messaggio al parlamento dovrebbe essere licenziato nella prima parte del 2027 e il voto tenersi nel 2028, ha precisato il “ministro” della difesa.

Attualmente, la giornata informativa, stando al rappresentante del Centro nell’esecutivo, offre ai giovani, e alle donne che vogliono parteciparvi in maniera volontaria, una panoramica approfondita sull’organizzazione dell’obbligo di prestare servizio militare e di protezione civile come pure sulle possibilità e opportunità personali che questi servizi offrono.

Ma ciò non basta secondo il “ministro” di Zugo con studi storia all’università di Friburgo. Oggigiorno le donne ricevono solo indirettamente nozioni sul sistema di sicurezza elvetico e sulle opportunità che riserva. Grazie all’obbligo di partecipazione, non solo le giovani donne non dovranno più giustificarsi per parteciparvi, ma potranno conoscere meglio le possibilità e le opportunità offerte dall’esercito e dalla protezione civile, decidendo con cognizione di causa se approfittarne o meno.

Martin Pfister ne è convinto: tale novità favorirà le pari opportunità e, dall’altro lato, dovrebbe convincere più ragazze a prestare volontariamente servizio contribuendo così ad aumentare la quota femminile nell’esercito e nella protezione civile.

Per Martin Pfister, tale soluzione è migliore rispetto a un’eventuale estensione dell’obbligo di servire nell’esercito anche per le donne. Un simile cambiamento farebbe gonfiare a dismisura il numero di persone astrette al servizio militare. Il numero di militi sarebbe sproporzionato rispetto alle nostre esigenze di sicurezza e troppo costoso per l’economia, ha sottolineato Pfister, aggiungendo che tali riflessioni sono alla base anche del rifiuto del governo dell’iniziativa per un servizio civico in votazione il prossimo 30 di novembre.

Il costo dell’obbligo di partecipare alla giornata di orientamento è invece sopportabile se paragonato ai benefici che potrebbe portare all’esercito e alla protezione civile grazie alla presenza di più donne (le squadre miste, insegna l’economia, funzionano meglio, ha affermato Pfister): 3,3 milioni all’anno per i cantoni. Spetterà a quest’ultimi decidere come organizzarsi, se prevedere giornate “miste” oppure destinate solo alle ragazze.

Per quanto attiene alla situazione attuale della presenza femminile nell’esercito e alle attese del governo dall’introduzione di quest’obbligo, il brigadiere Markus Rihs ha affermato che, attualmente, le donne integrate nell’armata rappresentano il 2,3% degli effettivi, ossia 2500 persone. Senza la giornata di orientamento obbligatoria non sarebbe possibile raggiungere a lungo termine quel 10% previsto dall’ex consigliera federale Viola Amherd, ha aggiunto l’alto ufficiale.

Rihs ha anche assicurato che, per rendere l’esercito più attrattivo e sicuro per le donne, è stato introdotto un codice comportamento per i quadri che prevede la tolleranza zero verso comportamenti indesiderati.

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