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CF: servizio universale Posta è da adeguare

Keystone-SDA

La Posta deve poter adeguare la sua offerta alle mutate esigenze della popolazione e delle imprese. È quanto ritiene il Consiglio federale che ha stabilito i punti chiave della futura revisione della legislazione postale.

(Keystone-ATS) Il governo sottolinea che La Posta è profondamente toccata dalla trasformazione digitale. L’utilizzo di molti servizi tradizionalmente svolti di persona – come l’invio di lettere o i pagamenti allo sportello – è in costante diminuzione da anni. Un calo destinato a proseguire, a mano a mano che tali prestazioni verranno sostituite da alternative digitali.

Di conseguenza, “il servizio universale nel settore dei servizi postali e del traffico dei pagamenti va adeguato”, afferma il governo. La futura nuova legislazione postale, indica il Consiglio federale, dovrà garantire un servizio universale sufficiente e vantaggioso. Il dipartimento di Albert Rösti dovrà preparare entro l’estate del prossimo anno un progetto preliminare da inviare in consultazione.

Per il momento, tuttavia, “non si tratta di ridurre la portata e la qualità del servizio universale”, viene precisato. All’entrata in vigore della revisione della legge sulle poste, attorno al 2030, il servizio universale comprenderà infatti “l’offerta odierna e le misure che si prevede di introdurre a livello di ordinanza per il 2026”. Verrà inoltre stabilita un’offerta minima per il servizio universale che il gigante giallo dovrà offrire in ogni caso e indipendentemente dalla futura evoluzione della domanda.

Nella legge verrà però sancito “un meccanismo di adeguamento del servizio universale in funzione del progressivo calo della domanda”. Al raggiungimento di determinati valori soglia, la Posta potrà chiedere al governo un adeguamento del servizio universale, purché l’offerta minima sia rispettata. Nella decisione che sarà chiamato a prendere, il Consiglio federale dovrà considerare anche aspetti regionali, nonché le esigenze della popolazione e delle imprese.

Nella sua seduta odierna, l’esecutivo ha anche discusso delle attività della Posta, in espansione, che esulano dal servizio universale. Queste, sottolinea il governo, “suscitano sempre più malcontento in Parlamento e negli ambienti economici”.

Al fine di creare certezza del diritto in materia, “occorre precisare lo scopo dell’azienda sancito nella legge sull’organizzazione della Posta e introdurre una protezione giuridica individuale per verificare l’eventuale superamento dello scopo aziendale”. Anche in questo caso il dipartimento di Rösti dovrà presentare un progetto preliminare entro fine giugno 2026.

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