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CEO Nestlé: “la crescita risolve quasi tutti i problemi”

Keystone-SDA

Il nuovo presidente della direzione di Nestlé Philipp Navratil mette la priorità sull'aumento dei ricavi.

(Keystone-ATS) “La crescita risolve quasi tutti i problemi che abbiamo: stimola i profitti, assorbe i costi fissi, porta liquidità e quote di mercato”, afferma il CEO in un’intervista pubblicata oggi da Finanz und Wirtschaft.

Il manager austro-svizzero in carica da inizio settembre è convinto che Nestlé disponga di un portafoglio solido, grazie al quale l’azienda potrà raggiungere l’obiettivo di crescita organica del 4%. “Non mi chiedo cosa dobbiamo ancora acquistare: ciò di cui abbiamo bisogno sono le innovazioni per accelerare la crescita”.

Con il programma di economie “Fuel for Growth” per la prima volta i risparmi sui costi non sono utilizzati nel mercato in cui sono stati realizzati, ma finiscono in un fondo centrale: la direzione decide poi dove reinvestire il denaro. “Non tutti i mercati ricevono gli stessi fondi e gli stessi obiettivi”, osserva il dirigente che in ottobre aveva annunciato la soppressione di oltre 16’000 posti di lavoro.

A suo avviso è comunque importante che Nestlé cresca ovunque più rapidamente del mercato. “Se in qualche settore non siamo sufficientemente preparati per conquistare quote di mercato a lungo termine, allora lo esamineremo”. Un esempio è il comparto dell’acqua, che pure vede gli introiti aumentare. “Non riusciamo però a gestire i nostri marchi in modo sufficientemente redditizio, anche perché si tratta di un’attività ad alta intensità di capitale”. Nestlé è quindi alla ricerca di un partner strategico. Lo stesso vale per le vitamine e gli integratori alimentari tradizionali. “Stiamo lavorando per concludere questi accordi il più rapidamente possibile, ma anche con i dettagli giusti”.

Nestlé sta ora cercando di rilanciare il mercato cinese, dove la crescita aveva recentemente subito una battuta d’arresto. “Abbiamo marchi molto buoni, ma dobbiamo migliorare la nostra capacità di innovazione”. Molto passa attraverso il commercio online, il che richiede un approccio diverso. Anche la crescita “non è più quella di una volta”. “Abbiamo preso decisioni sbagliate che ora stiamo correggendo”.

Il 49enne non esclude la possibilità di avviare una produzione Nespresso negli Stati Uniti, nonostante l’allentamento della tensione doganale. Non è comunque possibile costruire una fabbrica in America dall’oggi al domani. “Adesso e nelle prossime settimane non costruiremo uno stabilimento negli Usa: il nostro è un progetto a lungo termine”, osserva.

Con le vendite previste dei segmenti dell’acqua e delle vitamine Nestlé intende anche ridurre il proprio indebitamento. Il livello è ora più vicino al triplo che al doppio dell’EBITDA (cioè del risultato prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) e questo è un aspetto che il gruppo deve cambiare, ha ribadito Navratil. “Se porteremo a termine queste due vendite, questo ci aiuterà naturalmente”. A suo dire la soluzione migliore per uscire dalla situazione è comunque la crescita. Per quanto riguarda la partecipazione nel gruppo cosmetico francese L’Oréal, non ci sono novità. “Per noi è un investimento finanziario: la valutiamo continuamente con il consiglio di amministrazione”, conclude il padre di due figli.

Alla borsa di Zurigo l’azione Nestlé a metà giornata guadagna circa lo 0,4%. Dall’inizio dell’anno la performance è del +5%, mentre sull’arco di un lustro si registra -23%.

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