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Cassis: dazi, Svizzera e Cina caldeggiano la via del “dialogo”

Keystone-SDA

Svizzera e Cina vogliono "risolvere il problema" dei dazi doganali americani attraverso il "dialogo". Lo ha dichiarato oggi da Pechino il "ministro" degli esteri Ignazio Cassis, dopo l'incontro avuto con il suo omologo cinese Wang Yi.

(Keystone-ATS) La guerra commerciale in atto è stata al centro del colloquio. L’obiettivo di Svizzera e Cina è “convincere gli Stati Uniti a tornare a una discussione multilaterale”, ma sempre “nel rispetto reciproco”, ha puntualizzato il consigliere federale nel corso di una conferenza stampa.

Alla domanda se sia stato discusso con la Cina un canale alternativo per evitare le tariffe doganali statunitensi, Cassis ha risposto che non è mai stato un argomento sul tavolo. Il ticinese ha poi ricordato i buoni rapporti fra Berna e Pechino, con l’inizio delle relazioni diplomatiche che risale ormai a 75 anni fa.

Tuttavia, Cassis è stato attento a non schierarsi con nessuna delle parti. Gli Stati Uniti, l’Unione europea e la Cina sono i tre partner più importanti della Svizzera, ha in effetti evidenziato, aggiungendo che “non possiamo lasciarne da parte uno”.

La Svizzera è obbligata ad avere relazioni commerciali molto ampie, ha proseguito il ticinese. A suo avviso, quello che sta succedendo al momento è “un incidente” e una soluzione “verrà trovata”.

Il viaggio del titolare del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) nel Regno di Mezzo si tiene mentre sono giunti a Washington, per la riunione del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il “ministro” dell’economia Guy Parmelin.

Il loro obiettivo, come quello di molti partecipanti, è fare pressione sull’amministrazione del presidente Donald Trump per ottenere migliori condizioni sui dazi. In agenda è previsto anche un faccia a faccia con il segretario del Tesoro Scott Bessent. “Siamo in contatto”, si è limitato a dire Cassis in merito alla trasferta dei due colleghi.

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