Casse pensioni: in aprile rendimento negativo

Aprile negativo per le casse pensioni svizzere: stando a un'analisi periodica di UBS il rendimento medio, al netto delle spese, si è attestato al -1,0%, cosa che ha fatto scivolare in negativo anche la performance per l'insieme del 2025.
(Keystone-ATS) Per quanto riguarda le singole classi di investimento sul risultato hanno influito in particolare le azioni svizzere (-1,7%) nonché quelle straniere (-4,7%), come pure le obbligazioni estere (-3,4%) e gli hedge fund (-4,3%), emerge dalle tabelle pubblicate oggi dalla banca. Hanno marciato praticamente sul posto gli immobili (+0,2%), mentre un apporto positivo è giunto dalle obbligazioni elvetiche (+1,5%).
Nel periodo in rassegna l’istituto di previdenza più ispirato ha conseguito un rendimento del +0,9%, quello meno accorto (o fortunato) del -2,8%. Per le casse di piccole dimensioni, con patrimoni amministrati inferiori a 300 milioni di franchi, è stato osservato un -1,1%, valore analogo a quello registrato dalle realtà di medie dimensioni (attivi fra 300 milioni e 1 miliardo): un po’ meglio (-0,8%) è andata alle grandi casse (oltre 1 miliardo).
Cumulando i dati dei primi quattro mesi si ottiene per le casse pensioni svizzere una performance provvisoria del 2025 pari al -0,5%. Se si prende come riferimento il periodo intercorso dal 2006 – l’anno in cui UBS ha cominciato a fare i calcoli in questo campo – la performance media annua delle casse pensioni è stata del +3,4%. Nel 2024 il rendimento si è attestato al +7,7% e nel 2023 al +5,0%, dopo un 2022 da dimenticare (-9,6%).
“In aprile i mercati finanziari hanno vissuto un vero e proprio giro sulle montagne russe”, affermano gli esperti di UBS. Dapprima il 2 aprile il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’introduzione di dazi “reciproci”, scatenando timori di recessione e un rapido scivolone dei prezzi delle azioni: poi una sospensione di 90 giorni per la maggior parte delle tariffe (ad eccezione di quelle per la Cina) ha calmato nuovamente i mercati finanziari.
Secondo gli analisti della banca gli investitori devono continuare ad aspettarsi un aumento della volatilità, anche se il picco di incertezza dovrebbe nel frattempo essere già stato superato. “La disponibilità della Casa Bianca ad adeguare la propria politica commerciale in caso di turbolenze di mercato alimenta le speranze di progressi costruttivi nei negoziati tariffari in corso”, argomentano gli specialisti.
L’istituto rimane ottimista circa le azioni statunitensi, che dovrebbero essere sostenute dall’allentamento delle tensioni commerciali, dal possibile taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve e da fattori di crescita strutturali come l’intelligenza artificiale. “Malgrado ciò la diversificazione del portafoglio attraverso obbligazioni di alta qualità e l’oro rimane fondamentale in questo contesto”, concludono i professionisti di UBS.