Caos Giappone: ‘Ishiba si dimette’. Ma lui smentisce

Si fa sempre più insostenibile in Giappone la posizione del premier conservatore, Shigeru Ishiba, con i media locali che parlano di imminenti dimissioni dopo la batosta elettorale di domenica.
(Keystone-ATS) Una sconfitta che ha decretato la perdita della maggioranza al Senato, in scia all’analogo bruciante risultato alla Camera bassa lo scorso autunno.
La sua rimozione sembra dunque ‘inevitabile’, anche se le indiscrezioni sono state sonoramente smentite dal diretto interessato, osteggiato ormai non solo dall’opinione pubblica – con un tasso di consensi al minimo storico del 22% – ma anche da ampie frange interne ai liberal-democratici, il partito che governa il Paese del Sol Levante dal dopoguerra e che per la prima volta dal 1955 si ritrova ad avere una minoranza numerica in entrambe le aule del Parlamento.
Non sarà più una questione di “se avverranno le dimissioni”, piuttosto capire “in che tempi saranno annunciate”, sostengono gli osservatori politici, segnalando i rischi di uno dannoso stallo dell’economia già aggravata da una riduzione dei consumi, complice il caro-vita e l’incertezza delle grandi aziende nipponiche che finisce per paralizzare gli investimenti. Incognite che non scompariranno al primo tentativo di accordo con l’amministrazione Trump.
Lo stesso Ishiba ha ribadito che, prima di ogni decisione sul suo futuro, la priorità del suo esecutivo è il completamento dei negoziati con gli Stati Uniti, in termini convenienti anche per il Giappone, in particolare i dossier che riguardano gli interessi nazionali, e per i dettagli si dovrà aspettare il rientro del capo negoziatore e ministro per la Rivitalizzazione economica, Ryosei Akazawa, nel fine settimana, dopo le otto visite ministeriali a Washington.
Nell’incontro svoltosi alla sede del partito Ldp a Tokyo con gli ex-premier Taro Aso, Yoshihide Suga e Fumio Kishida, l’attuale leader 68enne ha condiviso il senso di urgenza ma ha detto di non aver affrontato il nodo delle dimissioni. E a poco è servito per fare chiarezza la segnalazione del quotidiano Yomiuri Shimbun, di orientamento conservatore, secondo cui la decisione del premier di farsi da parte è stata già discussa con i suoi fedeli, e sarà comunicata entro fine luglio.
Già questo venerdì Ishiba terrà una riunione con i leader dell’opposizione per spiegare l’esito dei negoziati tariffari con gli Stati Uniti, mentre si va ampliando il malcontento della base più conservatrice dell’Ldp, legata alla figura dell’ex premier assassinato Shinzo Abe, con la raccolta delle firme all’interno delle sezioni regionali.
L’affermazione alle urne del movimento populista e anti-immigrazione Sanseito, e lo spostamento dei consensi verso l’estrema destra, dicono gli analisti, è un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato, soprattutto nella scelta del prossimo leader dell’esecutivo.