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Caos a Heathrow, un dirigente denuncia ‘figuraccia annunciata’

Keystone-SDA

Spunta l'ombra della figuraccia annunciata, e almeno in parte prevenibile, dalle verifiche sull'imbarazzante blackout, causato da un incendio nella sottostazione elettrica di North Hyde, alle porte di Londra, che il 21 marzo ha paralizzato per ben 18 ore Heathrow.

(Keystone-ATS) Il disagio al principale scalo britannico ed europeo aveva bloccato centinaia di migliaia di passeggeri, gettando nel caos il traffico aereo. A farla aleggiare è stato oggi un dirigente dello stesso aeroporto, affermando di aver allertato invano, pochi giorni prima dell’accaduto, i vertici della società di gestione sulle debolezze del sistema di alimentazione elettrica in caso di incidenti significativi.

Il dirigente in questione, Nigel Wicking, direttore generale del comitato degli operatori aerei di Heathrow, ha denunciato la cosa durante un’audizione alla commissione Trasporti del Parlamento di Westminster, titolare di una delle inchieste in corso sui fatti del 21 marzo, riferendo di allarmi legati a cali di corrente già verificatisi nel recente passato a fronte di problemi tecnici relativamente minori: episodi che “mi avevano preoccupato e che avevo sollevato con la direzione di Team Heathrow il 15 marzo”, avanzando dubbi “sulla resilienza su scala globale dell’aeroporto”, ha detto.

La decisione di fermare completamente le attività dello scalo per quasi un’intera giornata in seguito all’incendio ha destato fin dall’inizio interrogativi e polemiche, rafforzati poi dalla precisazione dei responsabili di National Grid, il gestore delle reti elettriche britanniche, secondo cui il rogo non avrebbe mai compromesso totalmente la disponibilità di corrente per lo scalo e lo stop generalizzato dei voli sarebbe stato frutto di un eccesso di cautela.

Mentre l’amministratore delegato di Heathrow, Thomas Woldbye, messo nel mirino da richieste di dimissioni, ha difeso di nuovo oggi la scelta dinanzi alla commissione parlamentare, argomentando che lasciare aperto l’aeroporto – stante la dichiarata impossibilità di operare numerosi voli – “sarebbe stato disastroso per i passeggeri” e li avrebbe costretti a bivaccare per molte ore a rischio di “danni fisici”.

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