Camere: iniziative “10 milioni”, “SSR” e “fondo per il clima”

Riprendono con la tradizionale Ora delle domande i dibattiti odierni al Consiglio nazionale (14.30-19.00). La camera si occuperà in seguito delle divergenze, minori, che concernono il Patto sulla migrazione dell'Unione europea.
(Keystone-ATS) Dopo aver concesso le garanzie federale alle rivedute Costituzioni di Appenzello Interno, Nidvaldo, Zugo, Soletta, Sciaffusa e Ginevra; la Camera del popolo affronterà l’iniziativa dell’UDC “No a una Svizzera da 10 milioni!”.
I dibattiti si annunciano lunghi, anzi lunghissimi: secondo quanto annunciato giovedì scorso dalla presidente del Nazionale Maja Riniker (PLR/AG): i deputati che hanno chiesto di prendere la parola sono 113, con discussioni che dureranno complessivamente oltre 11 ore.
La Commissione delle istituzioni politiche chiede di bocciare l’iniziativa, senza affiancarle alcun controprogetto. A suo avviso, per garantire un’evoluzione sostenibile a livello demografico la definizione di un limite massimo per la popolazione totale non rappresenta uno strumento adatto. In futuro sarà infatti necessaria forza lavoro per poter fornire i servizi di base, ad esempio nell’assistenza delle persone anziane oppure negli ospedali.
L’iniziativa metterebbe anche seriamente a rischio il benessere e le relazioni internazionali della Svizzera. Se fosse accettata sarebbe infatti necessario disdire gli accordi di libera circolazione delle persone. A causa della cosiddetta “clausola ghigliottina”, anche gli altri accordi bilaterali con l’UE verrebbero annullati.
Al Consiglio degli Stati (15.15-20.00) la giornata inizierà con l’esame dell’iniziativa popolare “200 franchi bastano!” (Iniziativa SSR)”. Dopo il “niet” del Consiglio nazionale lo scorso giugno, anche gli Stati dovrebbero fare altrettanto: la sua Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni invita infatti il plenum, con 12 voti a 1, a respingere la proposta di modifica costituzionale lanciata da ambienti vicini all’UDC.
La commissione si oppone a ulteriori tagli nel finanziamento dei media poiché crede nell’importanza di un’offerta giornalistica diversificata, di qualità e indipendente per la Svizzera.
Seguirà il dibattito su un’altra iniziativa, quella della sinistra che domanda un fondo per sostenere, con investimenti miliardari, i progetti in ambito climatico. Simile fondo andrebbe alimentato con una quota compresa tra lo 0,5 e l’1% del Pil. Per la commissione preparatoria, creare un fondo ricorrendo all’indebitamento non è il mezzo giusto per sviluppare una politica climatica capace di raccogliere una maggioranza.