Camere: ricerca, investimenti esteri e limiti rumore in agenda
(Keystone-ATS) Riprendono stamane i dibattiti alle Camere federali, con i due rami del Parlamento che termineranno alle 13.00. Il Consiglio nazionale si occuperà in particolare del messaggio sulla promozione dell’educazione, la ricerca e la cultura per il periodo 2025-2028.
Fra gli Stati e il Nazionale rimane in particolare un’importante differenza: la Camera del popolo, rispetto a quella dei cantoni, vuole concedere 100 milioni di franchi supplementari ai due Politecnici federali, alle prese da anni con un forte aumento di iscritti. Va detto che per gli istituti di Losanna e Zurigo, il Consiglio federale prevede un tetto di spesa massimo, confermato dalla Camera dei Cantoni, di 11,116 miliardi.
Entrambe i consigli si sono già detti d’accordo di triplicare le tasse di iscrizione per gli studenti stranieri che intendono frequentare questi due atenei. Globalmente, per la ricerca e l’innovazione sono previsti grosso modo 29 miliardi.
Investimenti esteri
In seguito, i deputati affronteranno la legge sulla verifica degli investimenti. Il progetto si prefigge di impedire agli investitori esteri di acquisire imprese svizzere, qualora simili operazioni mettano in pericolo o minaccino l’ordine o la sicurezza pubblici.
La maggioranza della commissione preparatoria crede che occorra agire nel settore della verifica degli investimenti e intende introdurre uno strumento che consenta di intervenire, qualora ciò sia richiesto per tutelare gli interessi strategici. Una minoranza ritiene che questo progetto non sia nell’interesse della piazza economica svizzera e rimanda a basi legali e meccanismi di protezione esistenti intesi a tutelare l’ordine o la sicurezza pubblici.
Depurazione acque e limiti rumore
In apertura di seduta, il Consiglio degli stati dovrà esaminare i crediti per il periodo 2025-2028 destinati alla depurazione delle acque di scarico e il risanamento dei deflussi residuali.
In seguito, il menù delle discussioni prevede, a livello di divergenze, la modifica delle legge federale sulla protezione dell’ambiente. Nodo della discordia sono, in particolare, i criteri in materia di tutela dal rumore per le nuove abitazioni e le ristrutturazioni.
I due rami del Parlamento sono d’accordo nel voler allentare le disposizioni attuali per aumentare la densità abitativa all’interno degli agglomerati urbani, ma il Nazionale non vuole spingersi lontano come gli Stati. Questi ultimi ritengono che non dovrebbe essere necessario rispettare i valori limite quando le finestre sono aperte, se l’abitazione ha un’aerazione controllata. Il Nazionale auspica invece una soluzione più equilibrata.
Nelle nuove abitazioni, almeno la metà dei locali sensibili al rumore deve avere una finestra che rispetti i valori limite di immissione. Ma se viene installata una ventilazione controllata, è sufficiente che i valori limite misurati alla finestra aperta siano conformi in almeno una camera per abitazione. Un criterio valido è anche la presenza di un giardino tranquillo che possa essere utilizzato privatamente.