Bulgaria: presidente chiede dimissioni governo e nuove elezioni
Dopo le massicce proteste popolari svoltesi lunedì in tutta la Bulgaria contro la bozza di bilancio 2026, il presidente Rumen Radev si è rivolto ieri sera con un appello alla nazione per chiedere le dimissioni del governo ed elezioni anticipate.
(Keystone-ATS) “Il malcontento di lunga data dei bulgari si è riversato nelle piazze. Migliaia di persone nella capitale e nelle grandi città hanno gridato ‘dimissioni’. Non sono state fermate né dai seminatori di paura né dai tentativi della classe politica e dei suoi portavoce mediatici di provocare divergenze tra i manifestanti”, ha dichiarato Radev.
A suo dire i bulgari hanno alzato la voce “contro lo Stato deviato, la corruzione, l’illegalità e il rifiuto della classe politica di ascoltare la loro voce, contro un governo basato soltanto sul denaro e sul compromesso materiale, contro l’autocompiacimento dell’oligarchia, contro il connubio privo di alcun principio dei partiti politici al potere che divide la nostra società in due piani: quello di coloro che detengono il potere e sono pronti a qualsiasi incesto tra di loro, e quello degli elettori ingannati e amareggiati che votano con speranza, ma ricevono l’indifferenza e l’arroganza da coloro che hanno eletto”.
“I bulgari hanno detto ‘no’ a tutto questo. L’attuale potere ha fatto fiasco, le dimissioni sono impellenti, le elezioni anticipate sono l’unica via per andare avanti”, ha concluso il capo dello Stato.
Il premier Rossen Zheliazkov ha dichiarato da parte sua che non intende “abdicare poche settimane prima dell’ingresso della Bulgaria nella zona dell’euro”, previsto per il primo gennaio 2026.
Intanto Assen Vassilev, leader del partito liberale “Continuiamo il cambiamento” (PP), la maggiore forza di opposizione in parlamento, ha posto un ultimatum a Zheliazkov: dimissioni immediate o voto di sfiducia entro la settimana in corso.